domenica 23 novembre 2014

La droga, strumento geopolitico degli USA




Di C. Pereyra Mele 23 agosto 2011 Traduzione di V. Paglione

LA CIA FINANZIAVA IL NARCOTRAFICO MONDIALE 
Da ormai molti anni si è a conoscenza dell’enorme spesa della Difesa nordamericana (che rappresenta il 50% del totale del bilancio della difesa nel mondo), la quale è lo strumento della sua politica estera dai tempi di Reagan fino ad ora; ma il finanziamento delle agenzie dello spionaggio americano, il quale non si riduce alla sola CIA, bensì a moltissime altre strutture che ammontano a circa sedici, hanno un lato scuro, ovvero quello delle loro fonti di finanziamento, le quali vanno oltre i controlli delle amministrazioni formali (seguendo il discorso che nessuno può eseguire una revisione contabile su Dio e questi organismi credono di essere Dio per quanto concerne la “difesa” degli USA e dell’Occidente), questo “finanziamento extra” si localizza negli affari che procura il traffico della droga (verso la quale dicono di combattere), e inoltre sono questi organismi quelli che organizzano e affiancano questo affare della morte con la complicità dei grandi gruppi finanziari anglosassoni (mediante i loro “paradisi fiscali”).
Effettuare affermazioni del genere equivale ad essere qualificato come “seguace” delle “teorie del complotto” e in questa forma si cela la realtà con tutti i suoi affari, poiché per occultare la verità delle loro azioni hanno a disposizione la versione Hollywoodiana del canale satellitare History Channel, per giustificare le loro spie. L’antefatto più vicino per cercare questo metodo di conquista geopolitico lo possiamo trovare nella politica dell’impero inglese durante la conquista dell’Asia nel XIX, secolo con due guerre per il controllo della produzione, distribuzione e finanziamento dell’opio, in primo luogo con una compagnia privata e, successivamente, direttamente sotto la guida della Corona, come parte della politica colonizzatrice dell’impero britannico; in questa maniera, l’Inghilterra sottopose sotto il suo controllo per primo all’India e dopo alla Cina, distruggendo a milioni di abitanti e rendendoli dipendenti di questa droga micidiale per meglio dominare i loro mercati.


Durante la II Guerra mondiale, la repubblica imperiale nordamericana riorganizzò i suoi servizi d’intelligenza e da quel momento iniziarono i suoi profondi rapporti con la mafia e le droghe per vari fini: il primo fu quello di evitare che si riducesse il suo operato, dal momento che poteva disporre di un proprio finanziamento, senza dipendere dai politici; il secondo, perché così poté aprire dei contatti con il mondo della criminalità dal quale poteva ottenere mano d’opera per compiere i suoi crimini senza dover impiegare la sua équipe di specialisti –rapporti con la mafia italoamericana-; il terzo, perché gestendo il mondo della droga può gestire anche i governi mafiosi del mondo e ciò divenne molto evidente nell’America centrale – appoggiando le dittature e, dopo, con la fine delle stesse, sostenendo gli attuali Maras (bande di fuorilegge) -, ora si sa “ufficialmente” che gli USA equipaggia di armi sofisticate i cartelli messicani. E quarto, perché serve anche a dominare enormi masse della popolazione, istupidendola mediante la tossicodipendenza e, pertanto, rendendola inservibile per qualsiasi proposito di cambiamento della società.
Forse per questa ragione abbiamo varie domande senza risposte: come è possibile che l’iper potenza militare del mondo (USA) con tutto un arsenale di tecnologia infernale controlla solo il 5% della popolazione mondiale, cioè, il proprio paese, e consuma quasi il 60% della droga che si produce nel mondo? E, un’altra domanda, anche questa relazionata con le droghe e l’economia in nero, la quale cominciò ad essere sottoposta sotto la lente d’ingrandimento come conseguenza della crisi finanziaria mondiale che viviamo dal 2009, quando la maggioranza dei paesi provarono, mediante il G20, di far controllare i Paradisi fiscali: perché USA e Inghilterra si opposero a questa richiesta?. Alcune risposte alle nostre domande le troviamo in un rapporto poco divulgato in un articolo apparso nel Russia Today, su documenti nordamericani declassificati appartenenti agli anni settanta e ottanta, poiché quelli più recenti sono inaccessibili, classificati con la dicitura Top Secret: “Più di 8.000 documenti segreti recentemente declassificati negli USA rivelano i rapporti che intrattenne la CIA con i diversi cartelli di droghe nel mondo per finanziare le sue operazioni. L’informazione coincide con quanto denunciato dal giornalista Gary Webb, “suicidato” con due proiettili alla nuca nel 2004”.
La CIA si rivolgeva al narcotraffico per riempire le sue arche e compiere le proprie operazioni clandestine, secondo quanto segnalano alcuni documenti con il timbro federale nordamericano che sono stati declassificati, informa il sito web del Russia Today. Gli oltre 8.000 documenti del Governo federale declassificati dalla Legge dell’Informazione Pubblica svelano i dettagli di questi controversi vincoli. Rapporti appartenenti agli anni ottanta fanno notare che per fronteggiare la presenza militare sovietica in Afganistan, gli USA spesero più di US$ 2.000 milioni per il finanziamento della resistenza afgana mediante i cartelli delle droghe. Questi stessi documenti indicano che anche la CIA era coinvolta con i narcotrafficanti latinoamericani. E come era il giro nella nostra zona diretto verso i mercati finanziari? “Nel panorama nordamericano, il denaro della droga proveniva dal Cono Sud e diventava denaro pulito a Wall Street. In quello latinoamericano, quello stesso denaro, una volta lavato, tornava alla regione sotto forma di fondi per il paramilitarismo”, spiega l’ex agente federale Michael Ruppert.
Questa è la realtà che mettono in luce i documenti declassificati e che riconfermano quanto precedentemente espresso, il problema è che questi documenti fanno riferimento a un epoca trascorsa e tutti sappiamo che il tema delle droghe ha acquisito negli ultimi venti anni un aspetto più che allarmante nei nostri paesi, che può destabilizzare governi, condizionarli o diventare argomento per interventi “militari esterni” per il presunto sradicamento del flagello che distrugge le nostre società: il Messico con oltre 35.000 crimini eseguiti dal cartello in soli due anni. La Colombia con le sue migliaia di uccisi e milioni di dislocati dai paramilitari e le guerriglie finanziate dalla droga. Il Perù con la rinascita di Sendero Luminoso, amministrando la droga nelle zone montagnose e la Bolivia che è permanentemente messa sotto accusa dagli USA, insieme al Venezuela, per essere colpevole del dilagare della doga nelle strade americane ed europee; Argentina e Brasile come produttori a cominciare dalla pasta base e origine degli invii verso l’Europa, sono le realtà con le quali devono lottare quotidianamente i latinoamericani.
Per questa ragione è urgente che i paesi integranti l’UNASUR e del Consiglio per la Difesa Sudamericano, adottino misure congiunte contro il narcotraffico e le sue diramazioni finanziarie (che si svolgono mediante affari bancari e professionali, come quelli dell’industria delle assicurazioni, consulenti finanziari, ragionieri, notai, fondi fiduciari e aziende reali o “fantasma”, che costituiscono meccanismi raggiungibili per sbiancare fondi illeciti con il lavaggio del denaro) con organi propi, perché l’esperienza e i dati che analizziamo, ci portano ad affermare che “La droga è uno strumento geopolitico dell’Impero” per controllare il nostro continente; non restiamo ad aspettare altri 20 anni per leggere nei documenti declassificati come hanno impiegato i “cartelli” per dominarci.

Origini della CIA, Polizia US
Fu creata il diciotto dicembre millenovecentoquarantasette dal presidente degli Stati uniti, Harry S. Truman, in sostituzione dell’Office of Strategic Services, operante durante la Seconda guerra mondiale; ha impiegato innumerevoli procedure e agenti dell’Organizzazione dei Servizi Speciali, quest’ultima fondata durante la guerra con missioni di spionaggio e di appoggio alla resistenza dietro le linee tedesche. Nel 1949, gli si conferiscono poteri per indagare senza necessità di autorizzazione giudiziaria, pratiche amministrative e fiscali.
La filosofia dell’organizzazione era quella di dotare il presidente degli USA di un secondo punto di vista elaborato da civili, oltre a quello prodotto dai militari dell’Agenzia per la Sicurezza Nazionale. Per via della grande quantità di ex alunni della Yale University gli si diede il nome in codice di “Campus”. Due dei tre creatori dell’OSS (Ufficio per i Servizi Strategici), provenivano dalla Yale, tra questi Hugh R. Wilson, e uno da Harvard, ma i dati erano gestiti solo da quelli della Yale. Persino il sistema di immagazzinamento dati fu lo stesso a quello della Biblioteca di Yale. Ma alcune delle persone della Yale cominciarono a manifestare dei dubbi morali su questa istituzione, perché consideravano che una organizzazione di quel genere era un affronto per la democrazia americana in tempi di pace. L’Ufficio per i Servizi Strategici (OSS) e l’ufficio d’Intelligenza Navale (ONI), il primo da considerare la madre e il secondo il fratello della CIA, intrattenevano dei rapporti con i dirigenti della mafia italiana, dando inizio a un’opera di reclutamento nei bassi fondi di New York e di Chicago, affinché questi membri, tra i quali si annoverava Lucky Luciano, Meyer Lansky, Joe Adonis e Frank Costello, agevolassero queste agenzie a stabilire contatti con i capi della mafia siciliana, esiliati per colpa di Benito Mussolini.
Obiettivi della CIA:
- Da una parte, evitare il sabotaggio nei porti della costa est degli USA.
- dall’altra, ottenere informazione sulla Sicilia, prima di avviare l’invasione alleata e bloccare l’avanzata del vigoroso Partito Comunista italiano.
Imprigionato a New York, Luciano è graziato per i servizi prestati durante la guerra e viene deportato in Italia, dove comincia a costruire un impero fondato sull’eroina; in un primo momento mediante la diversione delle somministrazioni, provenienti dal mercato legale e, più tardi, creando una serie di collegamenti con i trafficanti libanesi e turchi, affinché gli procurino la morfina per i suoi laboratori siciliani. In quel tempo, la OSS e la ONI, collaborano in stretto contatto con la mafia cinese, che domina la produzione di grandi quantità di oppio, morfina ed eroina, e da quest’ultima sono aiutate per la creazione del terzo punto per il commercio dell’eroina nel dopo guerra, il cosiddetto Triangolo Dorato, una regione formata dalle zone di confine della Tailandia, Birmania, Laos e la provincia cinese dello Yunan.


Fonte: sitoaurora.altervista.org



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