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lunedì 24 novembre 2014

Come ti condiziono la stampa: la denuncia che scuote l'America



Come ti condiziono la stampa: la denuncia che scuote l’America
Di Marcello Foa - blog.ilgiornale.it 

C’era una volta la stampa americana. E in parte esiste ancora, ma soprattutto nei film di Hollywood che continuano ad esaltare il coraggio delle grandi testate o di singoli giornalisti con toni romantici e a volte epici. Che fanno cassetta, ma non rispecchiano la realtà. Dai tempi del Watergate i media americani hanno visto erodere buona parte della propria credibilità, sotto i colpi di una serie di inefficienze e talvolta di scandali. Dai giornalisti pluripremiati che inventavano storie di sana pianta, all’incapacità cronica e talvolta compiacente di contrastare le tecniche degli spin doctor per orientare i media, l’elenco è lungo e tutt’altro che lusinghiero.
Ora la Attkisson, grande della star Cbs, lancia un j’accuse pesante nel suo ultimo libro “Stonewall“. In parte non sorprendente: che la maggior parte dei giornalisti americani siano liberal ovvero di sinistra e che riservino a Obama un atteggiamento privilegiato, fazioso quasi fino al servilismo, era già stato denunciato da alcuni studiosi.
Dove invece la Attkisson squarcia davvero un velo è sulla parte invisibile della gestione dei grandi media americani, sulle connessioni invisibili con l’establishment. Secondo la Attkisson, la decisioni su cosa pubblicare e cosa no, vengono prese da una ristretta cerchia di dirigenti di New York, legati all’establishment che ragiona e decide secondo criteri imperscrutabili e prevaricatori. « Ci chiedono di creare una realtà che coincida con quello che fa comodo credere a loro », denuncia la star della Cbs. E chi non si adegua, chi si ostina a fare il proprio lavoro di inchiesta liberamente, intepretando il ruolo di cane da guardia, viene emarginato, intimidito, escluso.
E’ quel che è successo alla Attkisson non appena ha toccato temi sgraditi alla Casa Bianca. Messa subito all’indice, con corollari inaccettabili in democrazia , come il sistematico e impunito hackeraggio del suo computer da parte dei servizi segreti. Roba da Unione Sovietica, non da libera America.

domenica 9 novembre 2014

ORA SAPPIAMO CHE ANCHE LA TV CI SPIA!

Ora sappiamo che anche la tv ci spia!
di Gabriele Bindi - aamterranuova.it

Hai ancora qualcosa da nascondere? Altroconsumo dimostra che anche con le smart tv possiamo venire costantemente spiati. Ormai non c'è scampo, siamo sempre più controllati. E così ognuno acquista il privilegio di essere ascoltato...

È proprio un mondo alla rovescia. Tu pensi di startene seduto sul divano a contemplare quei puntini luminosi, proiezione di una realtà più o meno reale dall'altra parte dello schermo. E invece sono "loro" a guardare te. Ti osservano, conoscono i tuoi gusti e le tue abitudini. Attraverso la telecamera potrebbero addirittura vedere cosa fai, chi hai vicino, di cosa parli. Le nuove tecnologie, non si sa bene se per difetto progettuale o di proposito, prevedono la possibilità di farsi spiare, con modalità simili a quella praticabili da qualsiasi buon hacker sul web. Ormai c'è la certezza che non si tratta più del solito allarmismo che corre sulla rete. Altroconsumo ha raccolto la segnalazione informale e ha provato vederci chiaro, verificando l'esistenza di un sistema di "spionaggio" su una Smart TV a marchio LG. Ma non è la marca che conta, l'associazione di consumatori non  esclude che il problema si verifichi in altri apparecchi. LG ha annunciato di aver risolto il problema, come fece Samsung alcuni mesi fa, ma la manipolabilità tecnica permane. Nel 2012, sono stati venduti 67 milioni di esemplari di smart tv, un mercato destinato a raggiungere gli 85 milioni di pezzi entro la fine di quest’anno. Presto ce l'avremo tutti la tv col touch screen e l'universo di internet a portata di mano. Dobbiamo farci i conti.

sabato 1 novembre 2014

Prigioniero volontario: schiavitù moderna


Questo documentario di Jean-françois Brient e Victor León Fuentes, intitolato “Sulla servitù moderna” dal quale sono tratti alcuni passaggi di questo post è dedicato a tutti coloro che hanno scelto di vivere in prigionia volontaria. 


Il lavaggio del cervello è arrivato a livelli talmente alti che non ti rendi nemmeno conto di essere la causa dei problemi che ti affliggono. Con il tuo stile di vita stai alimentando un sistema perverso che ti mantiene in uno stato di schiavitù silenziosa. Indirizzato da una politica economica ben precisa ed ingannato dalle menzogne propinate quotidianamente dai mass-media hai deciso volontariamente di vivere in prigionia

Per possedere una trappola per topi di 50 mt2 al centro, hai acceso un mutuo che ti costringerá per tutta la vita ad essere prigioniero del sistema che tanto critichi nelle manifestazioni di protesta nelle piazze. Dentro queste abitazioni anguste e lugubri accumuli le tue merci che dovrebbero, secondo i messaggi pubblicitari onnipresenti, portarti la felicità perfetta. Ma più accumuli merci e più si allontana la possibilità di essere felice.

Per avere la comodità di compare al supermercato sotto casa hai ceduto la tua sovranità alimentare alle multinazionali che decidono per te cosa devi mangiare e ti vendono prodotti tossici che ti ostini a chiamare “Cibo”. 

Guardati attorno… Per riempirti la casa di oggetti inutili, hai scelto di essere servo di un padrone per 8/10 ore al giorno 6 giorni alla settimana. 


Contrariamente agli schiavi dell’antichità, ai servi del Medioevo o agli operai delle prime rivoluzioni industriali, oggi appartieni ad una classe totalmente asservita ma che non sa di esserlo, anzi, che non vuole saperlo. 

Ignori quindi la ribellione, che dovrebbe essere l’unica reazione legittima degli oppressi. 

Accetti senza fiatare la vita pietosa che è stata decisa per te. La rinuncia e la rassegnazione sono le cause della tua disgrazia e a differenza degli antichi schiavi che venivano catturati, oggi sei tu stesso che hai scelto il tuo padrone. 

domenica 21 settembre 2014

Renzi il "bravo" VS Orban il "dittatore"... giudicate voi!


Di Lorenzo - informatitalia

Renzi vuole SVENDERE alle multinazionali la gestione di acqua, luce e gas, mascherando l'operazione come fosse "riforma del titolo V"
http://informatitalia.blogspot.com/2014/09/rubarci-acqua-luce-e-gas-ecco-la.html

Ungheria: aziende luce, gas e trasporti diventano "no profit" e calano le bollette!
http://informatitalia.blogspot.com/2014/08/ungheria-aziende-luce-gas-e-trasporti.html (l'articolo contiene link ad altre importanti riforme effettuate dal premier inglese Orban)


Nel periodo che va dal 20 Luglio al 20 Agosto 2014 sono stati registrati ALMENO 7 CASI di persone che si sono date fuoco a causa della crisi; abbiamo documentato i singoli casi in questo articolo: http://informatitalia.blogspot.com/2014/08/crisi-7-persone-si-sono-date-fuoco-in.html ma è possibile che qualche caso ci sia sfuggito. Non si parla di 7 suicidi, il cui numero in quel periodo è stato sicuramente molto più elevato: almeno 40-50 casi, si evidenziano solo i casi di persone che si sono date fuoco! E un nuovo caso è stato registrato anche Venerdì 19 Settembre (vedi articolo)


Lorenzo - Informatitalia

FATE GIRARE QUESTE NOTIZIE... I MEDIA NON NE PARLANO, FACCIAMOLO SAPERE NOI MEDIANTE IN PASSAPAROLA SUI SOCIAL... ho scritto i link per esteso in modo da favorire il copia-incolla... oppure condividete l'immagine che su facebook la trovate qui: http://on.fb.me/XU0uuo


giovedì 17 luglio 2014

Il "totalitarismo massmediatico" e i suoi effetti su società e individui


Di Lenny Rossolovski
L’informazione nel mondo di oggi è ovunque. L’informazione è la TV, il computer, la pubblicità. Il nostro cervello riesce a fatica a digerire questo flusso d’informazioni e gli scienziati concordano sul carattere di massa che ha acquisito il deficit dell’attenzione. Quasi come i bambini piccoli, fatichiamo a fissare l’attenzione su un certo oggetto, e si può dire che si è formata una “coscienza-clip”, soprattutto per quel che riguarda le giovani generazioni. Il sovraccarico informazionale del cervello è la realtà dei giorni d’oggi. Alla fine ciò comporta una frammentazione della coscienza, la perdita delle connessioni logiche. 
Il nostro cervello, costretto a elaborare un flusso d’informazione che supera 160.000 (centosessantamila) volte il volume che elaborava il cervello dell’uomo del XIX secolo, perde i colpi; di qui il comportamento impulsivo, la depressione, la stanchezza cronica ecc. Sempre più spesso non riusciamo più a leggere, ma soltanto “dare un’occhiata” all’informazione, prendendo le decisioni in base ad una sola piccola parte dell’informazione, perché il nostro cervello sovraccarico non può analizzarla logicamente e prendere una decisione giusta. Nella memoria sono sempre più frequenti le interruzioni: non riusciamo a ricordare che cosa avevamo letto una settimana fa...

venerdì 2 maggio 2014

Ecco quello che siamo diventati: SPETTATORI. Anche delle nostre vite

In merito al video che riprende le reazioni dei bambini coreani quando hanno appreso che la nave stava affondando e stavano muorendo (GUARDA IL VIDEO)

A cura di Alessandro  Raffa per nocensura.com

Mi ha colpito molto questo video, che mostra la reazione dei bambini passeggeri della nave coreana affondata; i bambini hanno capito che sarebbero morti, che la nave stava colando a picco:  "Davvero stiamo morendo?". "Dovrei chiamare la mia mamma e dirle che sta arrivando la mia fine?". "Stiamo affondando come il Titanic?"...  le reazioni sono state quasi "incredule", incoscienti: come se stessero vivendo le scene di un film: in modo passivo.

Difficile trovare le parole far capire in poche parole il concetto che vorrei esprimere:

Questo secondo me è esattamente l'atteggiamento che hanno molte persone, che da una parte CAPISCONO bene che il sistema sulla quale è fondata la società odierna è una truffa: il signoraggio, il debito, etc: ma dall'altra lo vivono come se non li riguardasse, come se fosse "un film" irreale, come se ciò non condizionasse la propria vita e quella della collettività.

Persone che criticano la globalizzazione, sanno quanto sia distruttiva e quello che sta comportando, capiscono bene l'importanza di sostenere il made in italy, e magari sui social condividono articoli in questa direzione, ma poi non rinunciano a comprare le "Nike" ultimo modello, acquistano merci cinesi, magari in quei "bazar" tuttocina e si comportano come se tutti i discorsi sopracitati, di cui l'individuo conosce l'importanza, non esistessero: come se fossero qualcosa di "teorico", non qualcosa di "pratico", da fare...
Un fotogramma del film "Arancia Meccanica"
Siamo passivi, incapaci di reagire, tra i pensieri e gli ideali ed il comportamento delle persone c'è un abisso; viviamo questa società come se ne fossimo SPETTATORI e non PROTAGONISTI, nell'insieme. Assistiamo agli eventi che ci riguardano esattamente come telespettatori degli stessi.

Mi è capitato di parlare con persone che conoscono il tema del signoraggio e lo trattano come se fosse un problema di quart'ordine...

Secondo me questa "lobotomia" è frutto della televisione, che "inconsciamente" ci ha trasformato in SPETTATORI: ANCHE DELLA NOSTRA VITA



Alessandro  Raffa per nocensura.com


Fonte: nocensura.com


martedì 25 marzo 2014

Mediaset smentisce la chiusura anticipata del Grande Fratello

La bufala della chisura. Dopo l'indiscrezione circa la chiusura anticipata del reality che ha fatto il giro della rete, dove in molti hanno accolto la notizia con una certa soddisfazione, arriva la smentita di Mediaset via twitter. Anche noi avevamo rilanciato l'articolo di leggo.it secondo il quale la notizia della chiusura anticipata sarebbe trapelata da ambienti Mediaset: che si sia trattato di una strategia per rilanciare l'attenzione generale sul reality?

Il Grande Fratello chiude? E' una bufalaROMA - Sembra che il Grande Fratello non chiuda più il primo aprile come si vociferava insistentemente. Anzi, la notizia che aveva inondato la rete sembra sia addirittura completamente falsa o - azzardiamo - forse potrebbe essersi  trattato di una strategia per parlare nuovamente di una trasmissione che nel corso degli anni ha perso l'audience iniziale.
A smentire la chiusura è un post twittato dall'account ufficiale del programma @GrandeFratello e da @QuiMediaset_it che hanno cinguettato queste parole nella mattinata del 24 marzo 2014: "Gran bufala la chiusura di #Gf13. Profezia che non si autoavvera."
Insomma una bufala alla quale anche noi avevamo creduto,  anche e senza offesa con un certo ottimismo, nella speranza di non vedere più certe trasmissioni o sapere che le guardano le nuove generazioni. Arriveranno tempi migliori. nel frattempo concludiamo con questa frase di Luigi Pintor  la quale dovrebbe farci riflettere: "Al ventesimo secolo si può perdonare tutto, anche le due guerre mondiali e quelle successive, anche le sfilate di moda e le corse di formula uno, ma non il peccato di aver sacrificato il cinematografo alla televisione. È codesta una scatola vuota che mostra il mondo piatto come una lavagna e non distingue una scena di guerra da una partita di calcio. Tra i due schermi c'è la stessa differenza che passa tra il calore di un camino e un frigorifero spento".

Fonte: dazebaonews.it

domenica 23 marzo 2014

E' UFFICIALE: ascolti flop, il "Grande Fratello" chiude il 1° Aprile! Un mese e mezzo in anticipo

"Il Grande Fratello chiude il 1° aprile". Gli ascolti molto bassi, concorrenti che non sono mai stati apprezzati veramente dal pubblico e un format sempre uguale da 12 anni avrebbero costretto i vertici Mediaset a decidere di chiudere il reality per eccellenza un mese e mezzo prima rispetto alle strategie iniziali del palinsesto. A rivelarlo in esclusiva a Leggo.it fonti interne a Mediaset, che confermerebbero il malumore di Cologno Monzese rispetto al prodotto. 

Del resto era stata la stessa Alessia Marcuzzi a far capire che questa sarebbe stata la sua ultima edizione alla guida del programma. Un'edizione mai entrata nel cuore degli spettatori e dei fan della conduttrice, che sempre più spesso hanno ultimamente criticato sulla sua bacheca Facebook il programma e i suoi concorrenti.
 
Fonte: leggo.it


AGGIORNAMENTO: Mediaset smentisce la chiusura anticipata!

lunedì 10 marzo 2014

PARLA, ANZI SCRIVE: IL PRODUTTORE DEL FILM "LA GRANDE BELLEZZA”

modiglianiIn merito all'articolo di Sergio di Cori Modigliani che avevamo pubblicato nei giorni scorsi, il prodotture del film ha scritto all'autore dell'articolo, smentendo quanto affermato; di seguito lo pubblichiamo.

Ricevo e volentieri pubblico questa lettera del signor Nicola Giuliano (nella foto a sinistra), produttore del film "La Grande Bellezza".
Mi è arrivata in posta privata su facebook, proveniente da un profilo di facebook, sperando che sia il suo.
Eccola, integralmente, così come l'ho ricevuta:

Pubblichi questa per cortesia, è leggermente corretta nella punteggiatura. grazie. Replica al Signor Sergio di Cori Modigliani in attesa che la pubblichi sul suo Blog.

Caro Sig. Sergio di Cori Modigliani, 
con preghiera di integrale pubblicazione sul suo sito e sul suo profilo Facebook.
Premessa: nonostante i miei legali mi consigliassero di non scendere in polemica diretta con lei e semplicemente di querelarla, visto che ve ne sarebbero gli estremi, io per il momento mi astengo. Credo che le aule di giustizia siano già troppo intasate per occuparsi di simili idiozie. Mi riservo però di farlo una volta acquisite informazioni sul suo patrimonio. Nel caso fosse consistente lo farò, ma è cosa di cui dubito se lei è persona che vive del suo lavoro e quello che scrive è il suo lavoro.
Allora rapidamente ché la vita è breve:


1) Il film non è prodotto né da Medusa né da Giampaolo Letta, come si evince anche dai titoli del film. Medusa ne è semplicemente distributrice e ne detiene i diritti Tv. 

Il regno della Tv è finito, ora tocca al web dei giovani

Per lo meno quattro sono i filoni di storie che si aggrovigliano l’uno agli altri dando vita alla storia della Tv in Italia, che quest’anno festeggia 60 anni di trasmissioni regolari: la storia dell’organizzazione del consenso e del dissenso; la storia dell’organizzazione dei consumi di massa; la storia dell’evoluzione tecnologica; la storia dell’educazione all’estetica e al gusto globalizzato. Ognuna di queste sottostorie è stata fondamentale, ognuna di esse ha goduto e ha subito contributi, influenze e pressioni che hanno fatto da contrappasso alla perdita progressiva di sovranità culturale nel Bel Paese. Al suo debutto la Tv in Italia è connotata dal fatto di essere posseduta dallo Stato. Ciò la colloca nella grande area delle Tv pubbliche europee e la differenzia dalla tradizione Usa e Giapponese, in cui invece l’orientamento commerciale la fa da padrone da sempre.
Fazio e LittizzettoGli italiani la considerano e la rispettano come un’istituzione, pur con la consapevolezza che si tratta della longa manus dell’establishment democristiano. Impaginata in un dignitoso bianco e nero, la tv costruisce l’identità nazionale a colpi di Tg monocratici, di sceneggiati e quiz a premi. Sono gli anni del boom economico e della Guerra Fredda, della Fiat e dell’Iri e la Rai, in quanto parte sostanziale del grande conglomerate parastatale, gode di immensi sostegni che le consentono di diventare la più grande industria nazionale della cultura. Siamo nell’era Bernabei e Agnes, i due instancabili alfieri di una cavalcata quasi trentennale. Il braccio tecnologico della Rai erige tralicci dovunque. La ricezione del segnale tende con fatica al 90% dell’aspro territorio italiano. C’è perfino una sezione nazionale dell’industria che costruisce Tv set e li alloca a rate nelle case. Tutti appaiono soddisfatti. La pubblicità è ridotta al mitico Carosello e la globalizzazione passiva non s’è ancora manifestata al suo peggio.
Berlusconi e Mike BongiornoIl matrimonio e la fedeltà tra il servizio pubblico e i suoi telespettatori cominciano ad incrinarsi verso la fine degli anni ‘70. In questo periodo la pressione della globalizzazione aumenta inverosimilmente. L’organizzazione dei consumi di massa ha bisogno della tv e certo Carosello non basta. I legislatori, ossequiosi delle richieste dell’industria internazionale e delle lobbies, non alzano vere barriere che impediscano la messa in discussione del monopolio. Del resto l’estetica e il gusto degli italiani, bramosi di costumi liberalizzati (costumi già sottoposti alle incursioni delle cosiddette radio libere che hanno fatto da apripista), esigono che ci sia un’alternativa alla limitata scelta dei tre canali offerti dalla Rai. Entra nella scena Silvio Berlusconi dopo aver prontamente sgominato i suoi competitors: Mondadori e Rusconi.

giovedì 27 febbraio 2014

Dario Fo sulla manipolazione e disinformazione dei media



Dario Fo: "Siamo in un'epoca in cui il ruolo fondamentale dell'informazione è la disinformazione; cioè si fa di tutto per disinformare, questi spettacoli che vediamo transitare in televisione..."

Noam Chomsky: "Le 10 strategie del controllo e della manipolazione sociale attraverso i mass media" - Questo decalogo ci spiega in poche parole e in maniera esaustiva come l'èlite che detiene il potere economico e politico controlla le masse.



 


venerdì 7 febbraio 2014

Uscire dall'euro? Possibile e CONVENIENTE!


Nota: Il prof. Borghi Aquilini su Twitter ha commentato il post di questo articolo facendo notare come il video sia un po' datato - risale al Maggio 2012 - e ha dichiarato che "andrebbe un po' limato", sottolineando come all'epoca non ne parlava nessuno... di seguito il tweet:
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Uscire dall'euro non solo è possibile (alla faccia di chi sostiene che sia "irreversibile") ma per l'Italia sarebbe persino molto conveniente, fatto non sostenuto solo dall'economista e docente universitario prof. Borghi Aquilini, ma anche da ben 6 premi Nobel e persino da alcune banche USA.

Nel video che vi proponiamo sopra, il prof. Borghi spiega "come si esce dall'euro" e quali sarebbero gli effetti.

Redazione Informati

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Vedi anche: Fassina: "uscire dall'Euro sarebbe una sconfitta storica per il PD" a cura di Alessandro Raffa per nocensura.com


Ecco perché il PD ed i mass media che ne sono espressione fanno di tutto per convincere l'opinione pubblica che uscire dall'euro sarebbe un disastro, con tanto di "piaghe d'Egitto" ... mentre ben 6 PREMI NOBEL per l'economia sostengono che sarebbe la salvezza del nostro paese! e non solo loro! Lo hanno riconosciuto anche Bank of America e Merril Lynch.

A chi gli paventava la possibilità di uscire dall'euro, Bersani replicava, come un disco rotto: "ma siete passi! Ragassi! Uscire dall'euro sarebbe un disastro!" ed Epifani prima e Renzi ora, seguono la stessa linea, senza mai spiegare in modo chiaro il perché. Chi difende l'euro si ostina a parlare di "grande svalutazione" e altro, cavalcando dicerie e montature create ad arte: uscire dall'euro non solo è possibile, ma sarebbe persino auspicabile.

Ovviamente dovremmo tornare ad una Banca Centrale nazionale di proprietà pubblica, e non di privati come ai tempi della Lira; quando pagavamo comunque fior di interessi agli azionisti della Banca d'Italia, che è privata: come è privata la BCE, che è di proprietà delle banche centrali nazionali che a loro volta sono private.

L'uscita dell'Italia dall'euro penalizzerebbe solo la Germania: lo ha ammesso pure Der Spiegel,  mentre noi andiamo sempre più a picco, rinnovando i record negativi di mese in mese, i tedeschi al contrario stanno ottenendo record positivi; i tedeschi non sono mai stati così ricchi. Ci stanno depredando.

Alessandro Raffa per nocensura.com 


Fonte: nocensura.com

domenica 2 febbraio 2014

Ennesimo regalo ai banchieri? E loro distraggono...

 Anziché spiegare ai cittadini quali saranno gli effetti del cosiddetto "decreto IMU-Bankitalia" in termini pratici - un decreto che REGALA 7,5 MILIARDI AI BANCHIERI PRIVATI, consegna loro le nostre riserve auree, ed è stato concepito per far si che, qualora uscissimo dall'euro, lo Stato non possa stampare denaro autonomamente - i mass media hanno imbastito uno squallido teatrino sulla "bagarre" in aula, cercando di colpevolizzare i deputati del M5S e deviando completamente il dibattito e l'attenzione generale.

Tra l'altro hanno "manipolato" e distorto anche questo contesto, visto che hanno conferito maggiore visibilità agli insulti rivolti dal deputato M5s Massimo De Rosa ad alcune deputate del PD, che al ceffone che il deputato-questore montiano ha dato ad una deputata pentastellata; tornando agli insulti di De Rosa, Tv e giornali si sono ben guardati dal dire che le sue parole (magari eccessive) erano la reazione alle offese che a sua volta aveva ricevuto, "squadrista" e altro.

Redazione Informati - http://informatitalia.blogspot.it

lunedì 9 dicembre 2013

#9dicembre - Torino: poliziotti accolti tra gli applausi si tolgono il casco! DIVULGATE QUESTO VIDEO!!!


Torino, presidio nei pressi dell'agenzia delle entrate Torino1: la polizia viene accolta tra gli applausi scroscianti: "siete come noi" e gli agenti si tolgono il casco...!!!

DIVULGATE AL MASSIMO QUESTO VIDEO: SU FACEBOOK LO TROVATE QUI 

I mass media non faranno MAI vedere queste immagini, danno visibilità solo ai tafferugli provocati da pochi, isolati imbecilli che niente hanno a che vedere con il coordinamento della mobilitazione...

Al sistema gli brucia il fatto che decine di migliaia di persone siano scese in piazza liberamente, senza l'egida dei LORO sindacati, corrotti e venduti al sistema. 

Per la prima volta, disoccupati, imprenditori, commercianti, artigiani, operai, allevatori, agricoltori, sono scesi in piazza insieme, uniti e senza bandiere... superando la censura mediatica, la disinformazione, i boicottaggi di chi ha cercato in tutti i modi di politicizzare l'iniziativa, per denigrarla o per propaganda politica...

E i mass media continuano a disinformare, definendo impropriamente questa orda di persone "i forconi" quando sanno benissimo che hanno aderito numerosi movimenti, liberi cittadini, ed i forconi sono solo uno dei tanti movimenti...

E' questa la mobilitazione del #9dicembre... questa l'Italia che vogliamo...

Alessandro Raffa per nocensura.com

Tratto da: nocensura.com

venerdì 18 ottobre 2013

Letta contestato ad Ancona, la Polizia carica i manifestanti

I mass media non proferiscono parola in merito: ma Letta viene accolto ovunque da contestazioni. La settimana scorsa è accaduto a Siena, dove centinaia di studenti hanno fortemente contestato il premier: il 15 Ottobre invece è successo ad Ancona, dove la polizia ha caricato i manifestanti.

La notizia è stata oscurata dai mass media: che vogliono far credere ai cittadini che questo governo goda di consensi che evidentemente non ha; uno dei pochi giornalisti a parlarne è stato Cecchino Antonini su Liberazione. 

Redazione Informati

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Di seguito l'articolo:

Foto di repertorio

Vietato contestare il premier. Manganellate a chi contesta e "zone rosse"  nuova inquietante norma repressiva  inserita nella legge sul femminicidio. La campagna per l'amnistia sociale


C'è un ragazzo ferito alla testa fra i due-trecento manifestanti che hanno tentato di forzare il blocco di polizia oggi ad Ancona, per raggiungere la sede del vertice Italia-Serbia in Regione al quale prendeva parte il premier Letta. «È stato colpito da una manganellata degli agenti», ha spiegato alle agenzie Paolo Cognini, uno dei legali dei Centri sociali Marche. Ha una ferita alla fronte, non grave. 

Secondo i portavoce della rete dei Centri sociali marchigiani, nel corso della protesta sono rimasti feriti anche un secondo ragazzo, urtato ad una gamba dal cellulare della polizia preso d'assedio dai dimostranti, e un terzo giovane, che sarebbe stato raggiunto da una manganellata ad una spalla. Il corteo è restato fermo in corso Carlo Alberto, e anche se il vertice si era ormai concluso, prima di poter raggiungere la meta iniziale, via De Gasperi, che conduce alla sede della Regione Marche. Aperto da uno striscione con la scritta "Licenziamenti, sfratti, precarietà, basta austerità", il corteo è partito dal quartiere Archi. Le tensioni sono scoppiate quando un gruppo dei manifestanti ha tentato di sfondare il cordone di polizia in piazzale Italia per proseguire verso la sede della Regione Marche. I poliziotti, in assetto antisommossa, hanno respinto il tentativo secondo un copione che prevede la creazione della zona rossa ovunque ci sia il rischio che la protesta popolare possa sfiorare gli artefici dell'austerity o delle grandi opere o dell'inquinamento. (video)

martedì 15 ottobre 2013

Dossier Letta - quello che devi sapere sul "sistema Letta"

Immagine di Alison Murphy di "Noi i diritti del cittadino"
 
DOSSIER LETTA - IL "SISTEMA LETTA": ZIO GIANNI, FIDO CONSIGLIERE DI BERLUSCONI, OVVERO IL "COLLEGAMENTO" TRA LUI ED I POTERI FORTI (colui che coltiva i rapporti tra Berlusconi ed i potentati, in modo proficuo per entrambi) E NIPOTE ENRICO: VICE PRESIDENTE DEL PD, UOMO DI BILDERBERG, TRILATERALE, ASPEN INSTITUTE E FONDATORE DI " VEDRO' ", FONDAZIONE FINANZIATA DALLE PIU' POTENTI LOBBY D'ITALIA (tra cui SISAL e Lottomatica, che hanno beneficiato dei maxi-sconti riservati alle lobby delle slot, da 98 miliardi a 2,5 miliardi e infine 500 milioni di euro) DI CUI FANNO PARTE POLITICI DI TUTTI GLI SCHIERAMENTI, NONCHE' GIORNALISTI, IMPRENDITORI E PERSINO MAGISTRATI

Redazione Informati
 
Il Sistema Letta’s: tra zio, nipote e gli ordini americani


«Fortemente pro-americano». E' questo il ritratto di Enrico Letta che esce dai cablo di WikiLeaks, pubblicati in esclusiva per l'Italia da "l'Espresso". Un leader politico che l'ambasciatore americano a Roma può avvicinare anche per discutere questioni delicatissime, come l'esigenza degli Stati Uniti di fermare Armando Spataro e i magistrati di Milano, determinati ad arrestare gli agenti della Cia responsabili dell'extraordinary rendition di Abu Omar.
Due cablo di WikiLeaks fotografano il "sistema Letta", restituendo un'istantanea di come il potere e i contatti con la diplomazia americana si travasino dallo zio Gianni al nipote Enrico.
Come in un sistema di vasi comunicanti, dove il liquido raggiunge lo stesso livello indipendentemente dalla forma del recipiente, così i Letta sembrano fornire agli americani lo stesso livello di accesso alla politica italiana, indipendentemente da chi governa.

Risultato? Che sia Gianni, «un individuo estremamente potente che gestisce gli affari più delicati di Berlusconi», o Enrico, «il sottosegretario del primo ministro (Prodi), nipote del sottosegretario (dell'ex primo ministro) Berlusconi», gli americani hanno comunque un contatto apicale nel governo italiano con cui discutere delle faccende che più stanno a cuore agli Usa: dalla finta "commissione congiunta" per indagare sull'uccisione in Iraq del funzionario del Sismi, Nicola Calipari, accettata di buon grado da Gianni Letta durante il governo Berlusconi, nonostante la diplomazia americana abbia detto in faccia a Letta che la "commissione congiunta" non sarà affatto "congiunta", fino all'esigenza di stoppare la procura di Milano nel caso Abu Omar, un problema che Enrico Letta consiglia di discutere personalmente con il ministro della Giustizia del governo Prodi, Clemente Mastella.
Certo, i cablo diffusi da WikiLeaks raccontano la versione dei fatti vista da via Veneto, e dunque offrono una visione di Gianni ed Enrico Letta filtrata dalla percezione che ne ha l'ambasciata Usa a Roma, ma si tratta pur sempre di documenti ufficiali di Washington, scritti con la franchezza di chi è convinto che rimarranno segreti per decenni o, in alcuni casi, per sempre.
gianni_letta_americano_ridicoloI due cablo, che permettono di 'assistere' al passaggio di consegne dallo zio al nipote, sono del 2006. L'ambasciata di via Veneto racconta a Washington l'incontro tra Gianni Letta e la delegazione Usa per gli affari internazionali della House of Representatives (una delle due camere del Congresso degli Stati Uniti). Le elezioni di aprile si sono appena tenute, ma il risultato della consultazione elettorale è in bilico per le incertezze nella conta dei voti. La sconfitta di Berlusconi, però, sembra certa e al governo si preannuncia una coalizione di centrosinistra.
«Letta (senior) era insolitamente espansivo e di umore nostalgico», scrivono gli americani, che sono interessati a capire cosa succederà ora che la coalizione di centrodestra sembra battuta. Fin dal 2001 Berlusconi e il suo governo sono stati a fianco dell'America di George W. Bush come nessun'altra nazione in Europa, lo hanno appoggiato nelle decisioni più controverse, quelle che gli altri paesi europei hanno rigettato e criticato: dalla guerra in Iraq alle questioni sul clima. Ora, però, l'esecutivo Berlusconi è tramontato, come si metteranno le cose per gli americani?
A rassicurarli è proprio Gianni Letta: «Indipendentemente dalla vittoria del centrosinistra», spiega, «le relazioni Italia-Usa continueranno a essere forti, perché sono basate sulla storia e sulle relazioni personali». Letta senior non entra nel merito di quest'ultime, ma racconta «con nostalgia e orgoglio i suoi personali rapporti con gli ambasciatori americani fin dall'era di Carter». Poi parla dei suoi piani futuri: rimarrà al fianco di Berlusconi e l'opposizione del centrodestra al governo Prodi sarà particolarmente forte. Poi butta là una frase: «forse la nostra cooperazione ora potrebbe essere ancora più forte». Non aggiunge altro, lascia solo intendere che Stati Uniti e centrodestra potrebbero lavorare in stretta collaborazione contro il governo di centrosinistra.

E' una frase che colpisce soprattutto se riletta alla luce dell'inchiesta della procura di Napoli, sulle manovre americane del 2007 per far cadere il governo Prodi, cercando di usare Sergio De Gregorio e di avvicinare Clemente Mastella .
Nel colloquio con Gianni Letta, gli americani notano un particolare: «La cosa interessante», scrivono, «è che Letta aveva l'esatto conteggio dei voti prima ancora che la Corte di Cassazione lo annunciasse: il risultato è stato annunciato poco dopo la fine dell'incontro con la delegazione». Un dettaglio interessante, viste le polemiche sulle elezioni politiche dell'aprile 2006, in cui il giornalista Enrico Deaglio parlò di brogli.
Il 24 maggio 2006, esattamente un mese dopo il colloquio di Gianni Letta con la delegazione americana, il governo Prodi è in sella e l'ambasciatore Usa a Roma, Ronald Spogli, incontra un nuovo Letta: Enrico, «sottosegretario del primo ministro (nipote del sottosegretario di Berlusconi, Gianni Letta)», scrive Spogli (il cablo è disponibile qui).
prodi_americano_bilderbergAnche in questo caso, gli Usa vogliono capire cosa li aspetta, come si muoverà l'Italia di Prodi. Enrico Letta spiega di ritenere che l'Italia supporterà le posizioni degli Stati Uniti su Israele e i palestinesi, che lui personalmente vede le basi Usa in Italia come un fattore positivo. Il giovane Letta si descrive come «fortemente pro-americano», spiegando di considerare le relazioni Italia-Usa essenziali.
A quel punto l'ambasciatore fa presente che «nel contesto di mantenere le nostre eccellenti relazioni bilaterali, nulla danneggerebbe quelle relazioni in modo più rapido o grave della decisione del governo italiano di inviare negli Usa i mandati di arresto dei presunti agenti Cia nominati nel caso Abu Omar. Questo è assolutamente essenziale», fa presente Spogli.

Stando a quanto racconta il cablo, Enrico Letta non si mostra minimamente turbato da quell'ingerenza: prende nota della richiesta e «suggerisce all'ambasciatore di discutere personalmente la questione con il ministro della Giustizia Mastella, che - consiglia Letta - dovrebbe essere invitato a Washington quanto prima per un incontro con l'Attorney General».
Il file racconta che Letta junior e Spogli concordano di rimanere in contatto. Due anni dopo questo cablo, il governo Prodi è out, Berlusconi è di nuovo al potere. Dal database dei file di WikiLeaks sparisce Enrico e torna Gianni. Ma il risultato non cambia.

Fonte: infiltrato.it - tratto da: http://www.nocensura.com/2013/04/la-famiglia-piu-potente-ditalia-il.html

Approfondimenti su "Letta family"

domenica 9 giugno 2013

Ecco come si controllano le masse nei paesi "democratici"

Foto di Ornella.Pigati
1 - La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti. 
La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali. 


2 - Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema - reazione - soluzione”. 

Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici. 

giovedì 23 maggio 2013

Telegiornali di sistema: ecco come funzionano...



LE 10 SCIOCCANTI VERITA’ SUI TELEGIORNALI! 
SPOGLIAMO I TG DEL NUOVO ORDINE MONDIALE! 
ECCO COME CI FOTTONO! DIVIDE ET IMPERA…

1) NOTIZIE POLITICHE: utilizzare i politici (marionette) per disinformare, dividere ed illudere la massa che qualcuno stia pensando al nostro futuro ed a come uscire dalla “crisi” che loro stessi hanno creato a tavolino per portarci in queste condizioni attuali di schiavitù “velata” e disordine generale. Penso sia chiaro, no?

2) NOTIZIE ECONOMICHE: utilizzare un linguaggio molto complicato, fuorviante ed accessibile a pochi, in modo tale da raccontarci un sacco di sciocchezze senza nemmeno che noi ce ne accorgiamo ed, inconsciamente, spingere sempre più ad allontanarci da certi temi e far si che deleghiamo certi meccanismi così “complessi” a persone “più qualificate” di noi.

3) NOTIZIE DI CRONACA ESTERA: disinformare la massa ed abituarla a queste condizioni di anormalità e caos, con i soliti bollettini di guerra, camuffati come missioni di pace e guerra al terrorismo, per la sicurezza mondiale.

4) NOTIZIE DI CRONACA NERA: innalzare la negatività della massa, facendo credere che l’uomo sia una merda e non degno di vivere su questo pianeta. Omicidi e suicidi causati dalla disperazione che loro stessi hanno causato e dalla violenza che sempre loro hanno inculcato nell’animo umano attraverso subdoli condizionamenti mentali mirati. Questa convinzione porterà la massa a scoraggiarsi, demoralizzarsi, arrendersi e consegnarsi spontaneamente nelle mani di questi criminali.

lunedì 20 maggio 2013

La strategia della distrazione

 
IMU, stipendi dei parlamentari, auto blu, evasione fiscale, incidenti, omicidi terrificanti a cui Mr Vespa dedica 20 puntate di porta a porta, mignotte in parlamento, vita sessuale dei politici, spread, matrimoni gay e non gay, tutto questo si CHIAMA IPNOSI DI MASSA. 

Tutto quello che viene martellato col megafono delle televisione viene ripetuto per un motivo preciso: vogliono che la nostra attenzione rimanga FOCALIZZATA su queste cose.

UNA VOLTA STABILITA L'IPNOSI, L'ATTENZIONE RIMANE INCOLLATA SU ASPETTI MARGINALI CON UNA TALE FORZA CHE VIENE VISTA SOLO LA TAPPEZZERIA MA NON L'ELEFANTE IN SALOTTO.

- CHI PRODUCE IL DENARO PER IL QUALE PAGHIAMO 100 MILIARDI DI EURO ALL'ANNO?

- PERCHE' LO STATO PAGA INTERSSI A BANCHE PRIVATE PER PAGARE LE PENSIONI E I SERVIZI PUBBLICI?

- MECCANISMO EUROPEO DI STABILITA'

- PAREGGIO DI BILANCIO

- FISCAL COMPACT

- EUROGENDFOR

- RICERCA SULLE STAMINALI BLOCCATA E PARALIZZATA DA LEGGI CHIESTE DA BIG PHARMA

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