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mercoledì 15 aprile 2015

Nel 2014 la spesa militare mondiale ha raggiunto i 1776 miliardi di dollari: il massimo storico

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Un bilancio della Giornata globale di azione contro le spese militari (GDAMS – Global Day of Action against Military Spending)

Comunicato di Rete italiana per il Disarmo

Celebrata la giornata di azione mondiale contro le spese militari, che nel 2014 sono arrivate a sfiorare la cifra complessiva di 1800 miliardi di dollari. Anche le organizzazioni della Rete italiana per il Disarmo si mobilitano per una campagna informativa.


Lunedì in tutto il mondo si è celebrata, da parte di centinaia di associazioni della società civile, la Giornata globale di azione contro le spese militari (GDAMS – Global Day of Action against Military Spending). Un evento promosso in particolare dall’International Peace Bureau, organismo vincitore del premio Nobel per la pace nel 1910, che prevede diversi modi per declinare l’opposizione alle spese militari.
 
In Italia è stata la Rete italiana per il Disarmo a cercare di porre attenzione sul tema diffondendo informazioni e dati sulla spesa militare. L’obiettivo? Continuare a ribadire la prospettiva presente da sempre nell’azione della Rete: la necessità di ridurre lo spreco dei fondi pubblici assegnati ad armi ed eserciti per investire invece in ambiti realmente più importanti ed utili per i cittadini.

lunedì 6 aprile 2015

Insabbiato il rapporto dell’OMS sui crimini statunitensi in Iraq. Come può uno scienziato tollerare tali mostruosità?


“Molti medici iracheni, da anni stanno cercando di allertare la comunità internazionale per ottenere aiuto, attraverso figure di spicco a livello internazionale. Invano. A seguito del blocco del rapporto dell’OMS, 58 esperti del mondo scientifico, intellettuali, operatori sanitari e difensori dei diritti umani hanno scritto nel maggio 2013 all’OMS e al ministero della sanità iracheno per chiedere la pubblicazione immediata del rapporto. Nessuna reazione a questo appello firmato da studiosi provenienti da tutto il mondo, tra cui Noam Chomsky, Ken Loach, John Tirman, la dottoressa Mozhgan Savabieasfahani e organizzazioni come Human Rights Now Giappone, Health Alliance International e molte altre persone eminenti del mondo scientifico e intellettuale. Davanti questo deliberato ostruzionismo, Hans von Sponeck, ex vice segretario generale delle Nazioni Unite e membro del Tribunale BRussels ha dichiarato: “Il governo degli Stati Uniti ha fatto di tutto per evitare che l’OMS indagasse nelle zone del sud dell’Irak, dove è stato utilizzato l’uranio impoverito che ha causato gravi danni alla salute e rischi ambientali”.
Le autorità statunitensi ammettono di aver utilizzato 320 tonnellate di uranio impoverito, cifre contestate dalla fondazione LAKA di Amsterdam che stima la quantità reale più vicina alle 800 tonnellate, lanciate in Irak durante la guerra del 1991, e 1.200 tonnellate durante l’invasione del 2003. Nel 1991, l’esercito statunitense ha lanciato quasi un milione di ordigni all’uranio impoverito in tre giorni su migliaia di profughi e soldati iracheni in ritirata sulla strada per Bassora. Molto rapidamente, alcune zone del sud dell’Irak hanno visto un incremento annuo del 350% dei casi di leucemia, deficienze immunitarie, cataratta e disfunzioni renali. Le statistiche ufficiali del governo iracheno mostrano che prima dello scoppio della prima guerra del Golfo, nel 1991, il tasso dei casi di cancro era di 40 su 100.000. Nel 1995 era salito a 800 su 100.000, e nel 2005 era raddoppiato ad almeno 1.600 persone su 100.000.

mercoledì 11 marzo 2015

Il laser militare USA che “taglia” come burro il furgone da quasi due km di distanza VIDEO



Ecco il video, pubblicato dal Corriere, del super laser Usa.



Il laser che “taglia” come burro il furgone da quasi due km di distanza
Si chiama «Athnea» ed è la nuova arma in possesso dell’esercito Usa, prodotto dal colosso statunitense dell’industria aerospaziale Lockheed Martin

Leggi l'articolo su Corriere.it


domenica 8 marzo 2015

Consiglieri militari di USA e Israele accusati di aiutare l’ISIS: arrestati!


Consiglieri militari americani e israeliani sono stati arrestati mentre davano assistenza ai terroristi dello Stato Islamico in Iraq.
Le forze antiterrorismo irachene hanno arrestato quattro consiglieri militari stranieri provenienti da Stati Uniti e Israele che stavano aiutando lo Stato islamico, riferisce l’agenzia iraniana Tasnim News.
Tre dei consiglieri militari arrestati hanno doppia cittadinanza statunitense e israeliana, mentre il quarto consigliere è di un paese del Golfo Persico, ha affermato l’agenzia irachena Sarma News.
I consiglieri militari stranieri sono stati catturati presso un quartier generale, da cui lo Stato islamico ha organizzato le operazioni militari nella provincia settentrionale irachena di Ninive.

lunedì 2 marzo 2015

Siamo in guerra e nessuno ve lo dice, Venerdi scorso sono partite le forze speciali per la Libia, obiettivo: le piattaforme ENI!

guerraL’allarme è scattato giovedì sera. Venerdì dal porto della Spezia sulla nave San Marco e forse da un altro porto italiano hanno cominciato a imbarcarsi mezzi e forze speciali italiane, un paio di distaccamenti del gruppo operativo Incursori e una compagnia di fucilieri di Marina, dirette verso le piattaforme petrolifere dell’Eni in Libia, davanti alla Tripolitania. I militari avranno il compito di proteggere ed eventualmente evacuare il personale che lo richieda. Inoltre c’è sempre la stazione di compressione di Greenstream dell’Eni a Mellitah, sulla costa libica, vigilato da guardie private, che poco potrebbero fare di fronte a un commando dell’Isis che minacciasse di far saltare tutto a meno di non ricevere un congruo riscatto. Evidentemente il governo italiano, bruciato forse da passate esperienze, ha realizzato che qualche gruppo fondamentalista potrebbe pensare a rapire nostri concittadini in Libia per poi chiederci qualche decina di milioni di euro di riscatto. Visto il pregresso, sarà meglio prevenire, hanno pensato i nostri governanti.

venerdì 13 febbraio 2015

Gli incredibili cani-robot militari di ultima generazione VIDEO

http://youtu.be/M8YjvHYbZ9w

Il robot di Google darà la caccia agli umani 'non cooperativi'?

di Paul Joseph Watson. - Un nuovo robot progettato da Google per l'esercito americano risponde ai criteri di una richiesta del Pentagono del 2008 per lo sviluppo di un sistema in grado di individuare e localizzare esseri umani "non cooperativi" in contesti da "guardie e ladri".

Spot è l'ultimo robot militare sviluppato dalla Boston Dynamics, acquistato da Google lo scorso anno. Il robot è molto più agile del suo più ingombrante predecessore, Big Dog, e può correre ad alta velocità sia in luoghi esterni che interni.

Il video del nuovo robot mostra la sua capacità di recupero dopo essere stato preso a calci, anche su superfici ghiacciate.

Il fatto che Spot possa operare in ambienti chiusi è un po' inquietante, alla luce della richiesta del 2008 del Pentagono per gli incaricati di costruirlo: «Un pacchetto di software e sensori per consentire a un gruppo di robot di cercare e individuare la presenza umana in un ambiente interno.»

La proposta ha richiesto lo sviluppo di robot «per cercare e individuare un soggetto umano non cooperativo» in «contesti da guardie e ladri», precisando che devono avere una capacità di «ricerca intelligente e autonoma».

venerdì 6 febbraio 2015

L'esercito UK arruola migliaia di 'Facebook Warriors' per disinformare

Dopo gli influencer arruolati dall'UE per contrastare gli euroscettici, anche l'esercito inglese sta preparando un "battaglione virtuale" di 1.500 uomini per influenzare le opinioni sui social network. 

Come mai se ne occupano i militari e non una normale agenzia di comunicazione e marketing? Viene da chiedersi. Ebbene con i militari possono imporre il "segreto" sulle attività svolte, forti di una legge che punisce duramente chi rivela questioni segretate. Utilizzando personale civile invece sarebbe difficile, o meglio impossibile evitare fughe di notizie: e questo deve fare riflettere sulla natura di questo gruppo...


Staff nocensura.com
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di Michael Krieger

Ecco il 77° Battaglione: l'esercito britannico sta mobilitando 1500 'Facebook Warriors' per diffondere la disinformazione Tornerà in vita una delle più discusse unità delle forze speciali inglesi della seconda guerra mondiale.
L'esercito britannico farà rivivere una delle più controverse unità delle forze speciali della seconda guerra mondiale, i Chindits, sotto forma di una nuova generazione di "guerrieri di Facebook" che scateneranno complesse e segrete campagne sovversive di (dis)informazione.

Preparatevi: i social media stanno per diventare molto più pericolosi di quanto sono già. Fate molta attenzione nel saltare a conclusioni, pensate sempre con la vostra testa e usate il vostro miglior buon senso. Le operazioni psicologiche (psy ops) del governo stanno per intensificarsi.

Il blog tecnologico Gizmodo ha riportato quanto segue:

domenica 25 gennaio 2015

Un operatore USA di droni senza pilota si autoaccusa: ho ucciso 1.600 persone

La guerra è sempre più "asettica": chi preme il pulsante che lancia un missile non si rende conto fino in fondo delle conseguenze che avrà quel gesto. La coscienza è "anestetizzata" dall'aver eseguito un ordine imposto dai propri superiori e dal fatto che chi lancia un missile o sgancia una bomba da un jet non vedrà mai la distruzione e la morte provocata.

Negli ultimi anni sono entrati in scena i droni, per operazioni di spionaggio ma anche incursioni aeree prive di pilota,  ed i robot esploratori di terra, che vengono mandati in avanscoperta dai reparti di fanteria che operano sul territorio nemico.

Chi gestisce e pilota queste tecnologie, comandate a distanza, ha l'impressione di giocare ad un videogames. Le telecamere del drone inquadrano il terreno sottostante e gli "obiettivi" da colpire, che l'operatore abbatte schiacciando un pulsante, proprio come in un videogames. E proprio come un videogames gli operatori si felicitano a distanza per essere riusciti a colpire il bersaglio, come se avessero fatto "centro" al tiro al bersaglio di un luna park.

E così succede che un militare americano, operatore di drone, dopo aver ucciso oltre 1.600 persone mediante un drone, improvvisamente ha un rimorso di coscienza: razionalizza che non ha giocato ad un videogames, ma ha sparato razzi e proiettili veri, provocando una strage: che pur "autorizzata" e "comandata" dall'alto, è pur sempre tale. 

Per lui non ci saranno processi, ma medaglie al valore e promozioni. Ma in cuor suo, sa bene di avere tolto la vita a moltissime persone, buona parte delle quali magari innocenti, "danni collaterali", come dicono i militari. Grazie al suo "impegno", 1.600 famiglie piangono un loro caro, e sicuramente qualche "famiglia" è stata cancellata dai bombardamenti...


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Brandon Ryant, un ex operatore addetto ai droni delle Forze Armate Statunitensi, ha chiesto scusa alle famiglie delle vittime degli attacchi aerei degli USA provocati dalle operazioni a cui egli stesso aveva partecipato. Con una lista di più di 1.600 morti sulle sue spalle, Bryant riconosce che gli attacchi si realizzavano “con una completa incertezza”.
“Mi dispiace che questo errore sia avvenuto. Sto facendo tutto il possibile per evitare che si producano più errori (…….) Non lo potrei sopportare”, afferma Brandon Bryant, il quale ha lasciato il suo lavoro nel 2011 dopo di aver lavorato per cinque anni nelle missioni di droni statunitensi per bombardare obiettivi in Pakistan ed in Iraq, in una intervista rilasciata ad RT.
Inoltre Bryant riconosce che “gli operatori erano carenti di visibilità e non erano sicuri della identità degli obiettivi su cui sparavano”. “Noi scorgevamo soltanto una sagoma, ombre di persone e uccidevamo le ombre. Non c’era nessun tipo di supervisione (…..) ed il programma era marcio da dentro”, confessa.
L’ex operatore statunitense di aerei non pilotati ha già ammesso che lui vive un rimorso di coscienza per la sua partecipazione a questi attacchi e sempre si ricorderà come aveva visto, sul suo schermo, morire dissanguate alcune delle sue prime vittime.

venerdì 16 gennaio 2015

NATO: IL PIU’ PERICOLOSO TERRORISTA DEL MONDO

è fattore di follia generale tra gli uomini politici e al tempo stesso motivo di paura tra la gente comune. La rinnovata corsa agli armamenti e le ingenti spese militari in un periodo di crescente fame,
povertà e mancanza di occupazione su scala globale stanno avvelenando
le relazioni internazionali, contribuendo in più a rafforzare la corruzione all’interno del processo decisionale del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e a minare le condizioni di vita di miliardi di cittadini nel mondo. Per un cambiamento reale dobbiamo volgere il nostro sguardo a quella gioventù che in tutto il mondo trova il coraggio per organizzarsi e protestare contro l’ingiustizia e la mancanza di pari opportunità sociali. Le loro richieste che riecheggiano nelle strade per il diritto alla pace, alla giustizia sociale e a un futuro sostenibile sono quotidianamente negate dall’esistenza della NATO, che si erige senza alcuna legittimazione a forza di polizia mondiale sulla base del proprio strapotere militare illecito e minaccioso…La pace potrebbe emarginare la NATO su larga scala e le sue conseguenze ne potrebbero distruggere il business…

La NATO concepisce la sua stessa opera di aggressione come strumento per stringere la propria morsa sul mondo col potere delle armi, ricompensando le corporation di dispositivi militari dei suoi Stati membri con commesse destinate a non esaurirsi mai e minacciando apertamente tutte quelle nazioni giudicate come ostacoli potenziali alla sua leadership egemonica.. Alleanza militare oggi del tutto obsoleta dopo che la Guerra fredda è terminata ormai da diverso tempo, la NATO è alla costante ricerca di nuove risorse, nuovi arsenali e nuovi membri per scatenare aggressioni nei confronti di nemici inesistenti, andando a scatenare conflitti laddove servirebbero unicamente dialogo e cooperazione bilaterale matura e civile. Ma non vi è nulla di maturo né di civile nella NATO e nella sua leadership…

sabato 10 gennaio 2015

Per combattere la crisi l’Italia compra i carri armati


Anno nuovo, vita nuova. E, soprattutto, carri armati nuovi per la nostra Difesa. Proprio a fine anno (e proprio sotto le feste), infatti, il ministero di Roberta Pinotti ha deciso di regalare al nostro esercito carri armati nuovi di zecca. I cosiddetti blindati Freccia

8×8. A dirlo è l’atto del governo sottoposto a parere parlamentare che presenta, peraltro, una stranezza ulteriore, dato che il documento, nonostante l’atto stesso sia stato presentato in Aula il 16 dicembre, non è disponibile nella banca dati della Camera. Un particolare non da poco vista la trasparenza su cui tanto ha insistito il governo di Renzi. Ovviamente LaNotizia ha contattato la Difesa che ha scaricato ogni responsabilità su Montecitorio. Peccato, però, che non sia stato possibile parlare nemmeno con i tecnici addetti alla gestione della banca dati della Camera. Tutti in vacanza, ovviamente.

SOLDI E FOLLIE

venerdì 19 dicembre 2014

E L’Italia va in guerra: a gennaio 2015 partiranno 750 soldati (e 160 milioni di euro)


Missione Internazionale in Afghanistan a cui parteciperanno anche le forze armate italiane. Si chiama ‘Resolute support” ed impiegherà circa 750 militari per costo approsimativo di 160 milioni di euro. A dichiararlo il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato, spiegando che i militari italiani saranno impiegati in attività di addestramento delle forze di sicurezza afgane nella parte occidentale del Paese, in particolare nell’area di Herat. In tutto saranno circa 12mila i militari della Nato e dei “paesi partner” schierati tra Kabul, Mazar -e Sharif , Herat , Kandahar e Jalalabad.


Fonte: direttanews.it


martedì 2 dicembre 2014

Ex maresciallo dell'aeronautica scrive un libro sulla geoingegneria!


MARESCIALLO DOMENICO AZZONE PRESENTAZIONE DEL SUO NUOVO LIBRO SULLE SCIE CHIMICHE


E' on line il nuovo libro dell'ex maresciallo dell'aereonautica militare
Domenico Azzone, dopo vari mesi di lavorazione , ve lo proponiamo.
Questo libro vi spiegherà in 450 pagine la geoingegneria atmosferica,
climatica e toccherà vari argomenti , riguardanti: la modificazione del clima, la
meteorologia, le irrorazioni artificiose, la disinformazioni e guerra
ambientale, la pubblicità subliminale, il controllo sull'informazione e
sulla popolazione e con uno studio di Milton Leitenberg.




http://www.misteriesciechimiche.org/files/libro_di_geo-ingegneria_atmosferica_-_mi.pdf


Fonte: ilnuovorinascimentoitaliano.blogspot.it


lunedì 1 dicembre 2014

Il farmaco anti malaria che conduce alla follia i soldati

militari
Largamente utilizzato nelle forze armate di Usa e Regno Unito, tra gli effetti collaterali del farmaco ci sono gravissimi disturbi psichiatrici
di Marina Zenobio - Popoffquotidiano.it
Nonostante sia stato più volte segnalato per i suoi effetti collaterali sul sistema nervoso, da oltre sette anni l’esercito britannico prescrive ai suoi effettivi il Lariam/meflochina, farmaco contro la malaria prodotto dalla casa farmaceutica Roche. La conseguenza: oltre 700 militari ricoverati con gravissimi disturbi psichiatrici.
Questo accade nonostante che sul foglietto illustrativo del farmaco, paragrafo effetti collaterali, c’è una sezione che recita testualmente: “ Reazioni avverse di natura neuropsichiatrica: la meflochina può indurre sintomi psichiatrici come disturbo d’ansia, paranoia, depressione, allucinazioni e psicosi. I sintomi psichiatrici come incubi, ansia acuta, depressione, agitazione o confusione devono essere considerati prodromici per eventi più seri. Sono stati riportati casi di suicidio, pensieri suicidi, pensieri autolesionistici e tentativo di suicidio”.

venerdì 31 ottobre 2014

Niscemi, allarme da uno studio: il Muos altera le cellule umane

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Destano allarme i risultati preliminari di una ricerca condotta da due scienziati sulla emissione delle onde elettromagnetiche
Di 
NISCEMI. Allarmanti i risultati preliminari di uno studio condotto da due scienziati sugli effetti tumorali che possono causare le emissioni elettromagnetiche presenti nella zona adiacente al sistema di trasmissione Nrtf 46 della base militare della Marina statunitense di contrada Ulmo. In questo sito, dove recentemente è stato realizzato il contestatissimo Muos, sono funzionanti dal 1991 una quarantina di antenne tradizionali.

mercoledì 29 ottobre 2014

Haarp, geoingegneria e Muos : passato, presente e futuro della guerra planetaria

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Haarp  viene messo in pensione. Il nuovo che avanza è il Muos. Lo annuncia il Pentagono con la solita malcelata tracotanza, tanto che potrebbe essere tradotta così: “cari” inferiori ogni resistenza è inutile, nonostante le vostre rimostranze abbiamo il diritto di decidere per voi, entro il 2017 il Muos sarà operativo. La Nato ha fatto valere il silenzio assenso, quindi contando sulle italiche debolezze ha imposto la costruzione in Sicilia di una delle basi operative del sistema Muos. Guarda caso in concomitanza con l’inizio dell’attività del Muos la Air Force ha annunciato che, entro l’estate, si appresta a smantellare Haarp.
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Dopo aver pettinato tantissime nuvole e averle acconciate alla “veneziana”, Haarp viene messo a riposo. La sua storia è costellata da una serie di attività per controllare il clima e l’ambiente. Ma non è finita qui. Con l’aiuto dell’irrorazione chimica nei cieli, secondo fonti autorevoli, il programma di Haarp  ha raggiunto lo scopo per cui era stato progettato. Così ha affermato in Senato David Walker, vice Segretario della Air Force per la scienza, la tecnologia e l’ingegneria. “Ci stiamo muovendo verso altri modi di gestione della ionosfera, cosa per cui HAARP è precisamente progettato, immettere energia nella ionosfera per poterla realmente controllare. Ma questo lavoro è già stato completato.”

venerdì 17 ottobre 2014

Con la scusa di ebola i Marines si installano tra petrolio, oro e diamanti

Si scrive Ebola, ma si legge Business. Metalli preziosi, materie prime, terre rare. Grazie allo stato d’emergenza proclamato per la temutissima epidemia – in realtà assai meno letale delle altre patologie di massa che straziano l’Africa – gli Stati Uniti installano in Liberia, al crocevia delle maggiori ricchezze del continente nero, la nuova task force di Africom, il comando speciale delle forze armate statunitensi creato per contendere alla Cina il controllo sulle grandi risorse africane. Nulla di ciò, ovviamente, traspare dalla retorica di Obama, secondo cui i 3.000 soldati agli ordini del generale Darryl Williams, collegati con un centro logistico in Senegal e pronti a vigilare con funzioni di «comando e controllo» sugli ospedali da campo, dimostrano che solo l’America ha «la capacità e volontà di mobilitare il mondo contro i terroristi dell’Isis», di «chiamare a raccolta il mondo contro l’aggressione russa», oltre che di «contenere e debellare l’epidemia di Ebola», definita «senza precedenti», visto che «si sta diffondendo in maniera esponenziale in Africa occidentale».
Anche se la possibilità che l’ebola si propaghi negli Stati Uniti è estremamente bassa, scrive Manlio Dinucci sul “Manifesto”, in un articolo Obamaripreso da “Contropiano”, in Africa occidentale l’epidemia avrebbe già provocato la morte di «oltre 2.400 uomini, donne e bambini». Evento certamente tragico ma comunque limitato, osserva Dinucci, se lo si rapporta al fatto che l’Africa occidentale ha circa 350 milioni di abitanti e l’intera regione subsahariana quasi 950 milioni. «Ogni anno muore per l’Aids nella regione oltre un milione di adulti e bambini», senza contare che «la malaria provoca ogni anno oltre 600.000 morti, per la maggior parte tra i bambini africani», e inoltre «nell’Africa subsahariana e nell’Asia meridionale la diarrea uccide ogni anno circa 600.000 bambini, oltre 1.600 al giorno, di età inferiore ai 5 anni». Sono “malattie della povertà”, dovute alla sottoalimentazione e alla malnutrizione, alla mancanza di acqua potabile, alle cattive condizioni igienico-sanitarie in cui vive la popolazione povera, che (secondo i dati della stessa Banca Mondiale) costituisce il 70% di quella totale, di cui il 49% si trova in condizioni di povertà estrema.

mercoledì 15 ottobre 2014

Ebola, super virus nato nei laboratori americani

INCHIESTA CHOC DI LETTERA43.IT

ESCLUSIVO. Gli scienziati Usa l'hanno potenziato. E reso trasmissibile per via aerea. Per studiarne effetti e cura. Ma forse qualcosa è andato storto.
Di Marco Mostallino - lettera43.it

Sarà solo un tragico caso, ma l’esplosione dell'epidemia di Ebola coincide con una serie di ricerche militari in atto negli Stati Uniti, in Canada e in Russia, dirette a potenziare il virus per studiare il modo migliore per combatterlo.
I dettagli tecnici sono top secret. Ma, nei laboratori, Ebola è stato quasi certamente reso trasmissibile per via aerea e più resistente alle cure, in modo da mettere a punto i farmaci più idonei a contrastarne gli effetti. E il terribile sospetto è che la sua recente devastante diffusione sia in qualche modo dovuta a una falla nei sistemi di sicurezza di questi laboratori ad alto rischio.
UN TERRIBILE SOSPETTO. Il virus, negli ultimi mesi, ha infettato in Africa occidentale circa 8 mila persone, provocando il decesso di oltre 3.800 pazienti, con un tasso di mortalità che supera il 46% dei malati.
Il sospetto che siamo alle prese con un super-Ebola creato dai ricercatori e molto più potente  dell'originale, è suffragato dal confronto con il totale di circa 2.500 persone uccise dal virus fino all'anno scorso dal 1976, anno della sua scoperta. 
TRE PRECEDENTI. Tra l’altro, l'ipotesi che la strage in corso possa essere cominciata a causa della malaugurata fuga del virus dai laboratori non viene esclusa dagli scienziati statunitensi, visto che questo tipo di incidente è già avvenuto in passato in almeno tre casi: nel 1976 in Inghilterra e nel 2004 negli Usa (con due ricercatori contagiati e poi guariti) e, sempre nel 2004, in Russia, quando uno scienziato perse la vita dopo essere stato infettato.

Un documento testimonia la ricerca troppo pericolosa

La prova che gli Stati Uniti hanno da tempo in corso studi, coordinati dal Dipartimento della Difesa, diretti a esplorare tutte le possibilità evolutive della malattia, e in qualche modo ad anticiparle attraverso la coltura di un super-virus, si trova in un documento del Us Department of health (il ministero della Salute americano), redatto e diffuso dalla divisione di Public health emergency, l'ufficio incaricato di affrontare le emergenze sanitarie.
IL PROTOCOLLO DI SICUREZZA. Il documento si intitola «United States government policy for institutional oversight of life sciences dual use research of concern». Si tratta di un protocollo di sicurezza dall'applicazione obbligatoria per tutte quelle istituzioni sanitarie (pubbliche e private) impegnate nella cosiddetta dual research, ovvero la ricerca definita «a doppio taglio» perché, spiega il Dipartimento della Salute Usa, può generare risultati «benefici o estremamente dannosi», secondo l'utilizzo che se ne fa e la maniera di maneggiare le fonti di un possibile contagio.
LA PAURA DEL BIO TERRORISMO. La ragione di queste prassi da apprendisti stregoni, e di tutte le misure di sicurezza che le accompagnano, risiede nel timore degli Stati Uniti, nato dopo l'11 settembre 2001, di subire attacchi batteriologici a opera di gruppi terroristici appoggiati da scienziati senza scrupoli.

giovedì 12 giugno 2014

Mare nostrum: allarme per 10 militari contagiati da TBC!

LA DENUNCIA ARRIVA DAL COISP, Il SINDACATO DI POLIZIA. GLI ABITANTI DI POZZALLO, AUGUSTA, PORTO EMPEDOCLE, AGRIGENTO, TRAPANI E VIA CONTINUANDO CHE SONO VENUTI A CONTATTO CON I MIGRANTI SONO STATE VISITATI? O DOBBIAMO ASPETTARE LA FASE ATTIVA E CONTAGIOSA DELLA TBC? IL GOVERNATORE CROCETTA E L’ASSESSORE BORSELLINO HANNO QUALCOSA DA DIRE?
“Dati fisiologici? Dieci militari positivi alla Tbc un dato fisiologico considerati i grandi, giganteschi numeri dei migranti con cui hanno a che fare? Lo si vada a raccontare a ciascuno di quegli operatori, lo si vada a raccontare alle loro famiglie, ai loro figli. Dati fisiologici un accidenti. Forse per qualcuno questi uomini sono solo numeri, ma questo non fa che confermare che è l’indifferenza a dominare incontrastata la disastrosa gestione di un’emergenza che, lungi dall’aver trovato una qualche soluzione accettabile, non fa che peggiorare di giorno in giorno”.
E’ questa l’infuriata reazione di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, alla notizia che una decina i militari impegnati nelle operazioni Mare Nostrum sono risultati positivi al test di Mantoux, la prova di screening che individua la presenza di una infezione latente del micobatterio della tubercolosi.

lunedì 19 maggio 2014

Guerre Usa: migliaia di militari italiani malati di cancro

Uranio impoveritoQuanti sono i malati di cancro nelle forze armate, arma dei carabinieri compresa, per fare la guerra a mezzo mondo per conto dei padroni di Washington, a partire dai bombardamenti dell'Iraq durate la prima guerra del Golfo? Oggi queste vittime pagano le conseguenze con la perdita di salute e della vita, effetto anche delle miscele di vaccini a cui sono stati sottoposti. Più di tremila persone in divisa, a causa delle esposizioni a radiazioni e veleni chimici nelle zone di guerra all’estero, impiegati per finte missioni di pace, volte a tutelare le rapine anglo-americane di materie prime nei paesi del terzo mondo.
E i morti quanti sono dal 1990 (prima guerra del Golfo) ad oggi?
E perché a combattere non ci sono andati i politicanti in comoda poltrona e scranno come Andreotti, Amato, Ciampi, Berlusconi, Dini, Prodi, D'Alema, Monti, Napolitano, Letta e Renzi, incluso il Vaticano e cardinal Bertone?
La verità è che l'articolo 11 della Costituzione repubblicana è solo un simulacro, ben prima del Trattato di Lisbona che ha stracciato anche le parvenze di legalità e sovranità.
Allo Stato italiano hanno dato l'anima e lo Stato in cambio si è preso il corpo, ma nessuno si ribella o fiata. Hanno indossato con orgoglio una divisa, ma da qualche tempo gli è stata sottratta per lottare contro la malattia del corpo ma anche la patologia dello Stato. Senza assistenza e quattrini per le cure. Senza alcun riconoscimento. Qualcuno obietta: se la sono andata cercare. Può darsi. Ma sono esseri umani: cittadine e cittadini. Sono un popolo di dimenticati, di scaricati dai politicanti e dalle alte gerarchie. Insomma, carne da macello come la popolazione civile irrorata quotidianamente da veleni chimici United States Of America e NATO.
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