Studiosi russi insieme ad un collega giapponese hanno creato una tecnologia che consente di risparmiare fino al 30% del combustibile e di ridurre gli scarichi nocivi nell’atmosfera. Secondo questa tecnologia il calore emesso durante la produzione dell’energia sarà fatto ritornare nel forno per essere riutilizzato. L’idea di questo collettivo internazionale di ricercatori ha già attratto l’attenzione dei rappresentanti delle strutture tecnico-scientifiche giapponesi e delle compagnie energetiche russe.
La maggior parte dell’energia viene prodotta nel mondo bruciando combustibile. Pertanto sono estremamente importanti tutte le invenzioni che permettono di risparmiare combustibile.
La nuova tecnologia messa a punto dal team russo-giapponese di fisici prevede la restitutuzione del colore e della massa, ossia il recupero dell’energia. Di per sè il recupero, cioè il ricircolo di una parte dei materiali per la loro riutilizzazione in uno stesso processo tecnologico, non rappresenta una novità. Tali processi vengono impiegati nell’industria chimica per la purificazione e l'essiccazione dei gas, per la depurazione delle soluzioni e per la separazione delle miscele di vapori.
Il gruppo russo-giapponese di scienziati ha proposto una sfera più larga di impiego del recupero, ossia la sfera dell’energia. Il direttore del progetto è Kaoru Maruta, professore dell’Università di Tokyo. Anche studiosi occidentali hannio cercato di affrontare questo problema, ma sono stati proprio ricercatori russi ad applicare in pratica tale idea. Il calore che in precedenza veniva scaricato nell’atmosfera può essere fatto circolare nella camera di combustione. Il calore che viene fatto ritornare consente di risparmiare sensibilmente l’energia. Lo hanno dimostrato gli studiosi dell’Università federale dell’Estremo Oriente a Vladivostok, la "porta" del Pacifico, che hanno già testato questa tecnologia a ciclo chiuso.
“Quando il combustibile brucia in qualsiasi dispositivo, si produce gas di scarico molto caldo che di solito viene emesso nell’atmosfera . – dice Kaoru Maruta. – Il calore di questo gas va fatto ritornare nel forno per aumentare l’efficacia dell’intero processo. La nuova tecnologia permette di risparmiare fino al 30% del combustibile e di diminuire le dimensioni dei bruciatori”.
Gli autori non rivelano ancora i dettagli tecnici. Sono convinti che il ricupero del calore possa essere usato efficacemente in tutti i tipi di bruciatori, anche nei motori di automobili e di aerei, nelle turbine a gas, insomma ovunque bruci del combustibile. L’invenzione potrebbe essere utile anche nelle case ecologiche a risparmio energetico.
La nuova tecnologia energetica ha anche un altro sostanziale vantaggio ecologico, e cioè consente di ridurre le emissioni nocive nell’atmosfera. Ciò è possibile grazie alla combustione senza fiamma che può essere usata nel caso del nuovo metodo. Allora la combustione avviene in tutto lo spazio della camera, per cui la fiamma è quasi invisibile ad occhio nudo. Grazie a tale combustione “senza fiamma” si ottiene un risultato importante, ossia nell’aria finiscono meno ossidi di azoto e di carbonio. I dispositivi di ricupero e di combustione senza fiamma possono essere largamente usati in metallurgia, nella produzione dei mattoni e nella fonderia, sostengono i rappresentanti del gruppo russo-giapponese.
L’idea della combustione con il recupero del calore e della massa va applicata a diversi tipi di combustibile, dicono i ricercatori del gruppo. Rappresentanti dell’industria pesante e dell’agenzia spaziale del Giappone ed anche compagnie energetiche russe hanno già mostrat interesse verso lo studio di questa idea.
Per saperne di più: http://italian.ruvr.ru/2014_10_20/Il-calore-prodotto-puo-essere-riutilizzato-0479/
Per saperne di più: http://italian.ruvr.ru/2014_10_20/Il-calore-prodotto-puo-essere-riutilizzato-0479/
Fonte. italian.ruvr.ru