venerdì 24 ottobre 2014

Coldiretti: "Due pizze su tre prodotte con ingredienti pessimi e stranieri"

COLDIRETTI: ''2 PIZZE SU 3 IN PIZZERIA CON INGREDIENTI (DA BRIVIDO): CAGLIATE BALCANICHE POMODORI CINESI OLIO SCHIFOSO''

La pizza ottenuta con ingredienti stranieri almeno in due casi su tre. Dentro la pizza e sulla pizza a 'guarnizione' - denuncia Coldiretti - finiscono mozzarelle ottenute non dal latte, ma da semilavorati industriali, le cosiddette cagliate, provenienti dall'Est Europa, pomodoro cinese o americano invece di quello nostrano, olio di oliva tunisino e spagnolo o addirittura olio di semi al posto dell'extravergine italiano e farina francese, tedesca o ucraina che sostituisce quella ottenuta dal grano nazionale. Anche per salvaguardare uno dei prodotti simbolo del tricolore a tavola, Coldiretti sostiene l'iscrizione dell'"arte della pizza napoletana" nella lista Unesco dei patrimoni immateriali dell'umanita' e tutelarne cosi' l'identita'.

"Vogliamo fare definitivamente chiarezza - spiega Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Toscana - sull'origine italiana degli ingredienti e sulle modalita' di preparazione per garantire le condizioni igienico e sanitarie ottimali. E' per questo che sosterremo il riconoscimento internazionale della pizza napoletana di fronte al moltiplicarsi di atti di pirateria alimentare e di appropriazione indebita dell'identita'".

Secondo una recente indagine gli italiani consumano quasi 3 miliardi di pizze all'anno: "Significa che, per la regola dei numeri, quasi 2 miliardi di pizze sono ottenute con ingredienti di provenienza e origine poco chiara. Garantire e tutelare la vera pizza italiana significa dare anche una risposta in termini economici alla filiera di questo piatto geniale; una prospettiva che oggi e' chiusa dalle importazioni di prodotti stranieri".


In Italia - spiega Coldiretti - sono stati importati nel 2013 ben 481 milioni di chili di olio di oliva e sansa, oltre 80 milioni di chili di cagliate per mozzarelle, 105 milioni di chili di concentrato di pomodoro dei quali 58 milioni dagli Usa e 29 milioni dalla Cina e 3,6 miliardi di chili di grano tenero con una tendenza all'aumento del 20% nei primi due mesi del 2014. "Un fiume di materia prima che ha purtroppo compromesso notevolmente l'originalita' tricolore del prodotto servito nelle pizzerie: per difendere e il nostro made in Italy c'e' una sola strada: garantire con etichette chiare la provenienza degli ingredienti utilizzati".

L'adesione della Coldiretti alla campagna accompagna la petizione lanciata sulla piattaforma Change.org insieme all'Associazione Pizzaiuoli Napoletani e alla fondazione UniVerde dell'ex ministro dell'Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio, per garantire pizze realizzate a regola d'arte con prodotti genuini e provenienti esclusivamente dall'agricoltura italiana e combattere anche l'agropirateria internazionale. "Il riconoscimento dell'Unesco avrebbe un valore straordinario per l'Italia che e' il Paese dove piu' radicata e' la cultura alimentare e la pizza rappresenta un simbolo dell'identita' nazionale. E' chiaro che garantire l'origine nazionale degli ingredienti e le modalita' di lavorazione significa difendere un pezzo della nostra storia, ma anche la sua distintivita' nei confronti della concorrenza sleale".


Fonte: ilnord.it



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