Gli opponenti del discusso e criticatissimo trattato commerciale Usa-Ue hanno raccolto oltre un milione di firme per una petizione che sperano possa convincere Bruxelles ad abbandonare l'intesa. I negoziatori europei e statunitensi lavorano da oltre un anno per creare la più grande intesa mondiale per il ibero commercio e gli investimenti, la Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP).
I negoziati, che inaugurano un nuovo round a febbraio, hanno attirato pesanti critiche su una serie di questioni, dalla possibilità di superare le leggi locali alle accuse che i colloqui sono segreti a beneficio degli interessi delle grandi società. La coalizione Stop TTIP, composta da ong e attivisti, ha annunciato di aver raggiunto un milione di firme nell'ambito dell'European Citizens Initiative che chiede alla Ue di lasciar cadere l'intesa così come un accordo dello stesso tenore con il Canada.
"Stop TTIP ha raccolto più di un milione di firme in tempi record" ha detto John Hilary, membro della coalizione che raccoglie 320 gruppi di 24 Paesi. "E' particolarmente imbarazzante per la Commissione europea che ha tentato a più riprese di bloccare il coinvolgimento dei cittadini nel modo in cui questi trattati vengono negoziati e nell'esito che dovrebbero avere i colloqui" ha detto.
In base alle norme Ue, una iniziativa che raccoglie oltre un milione di firme obbliga la Commissione europea a rivedere le sue scelte e a essere ascoltata dal Parlamento europeo. Ma già a settembre la Commissione ha respinto preventivamente l'iniziativa, affermando che l'obiettivo dichiarato di fermare un negoziato in corso non è valido sul piano legale. Stop TTIP si è rivolta alla Corte di giustizia Ue.
Il nuovo presidente della Commissione Ue, il Re dell'evasione fiscale, Jean-Claude Juncker, ha fatto ovviamente della TTIP una parte centrale della sua agenda per i prossimi cinque anni, ma ha anche promesso di accogliere le critiche al progetto, esternazione che ha prodotto ancor più crirtiche al trattato, dato il passato di Juncker che da primo ministro di un paradiso fiscale qual è il Lussemburgo ha tramato patti e accordi segreti con multinazionali soprattutto americane al fine di aggirare le leggi.
Il commissario europeo al Commercio Cecilia Malmstroem, che si è insediata come Juncker un mese fa, ha promesso un pieno coinvolgimento nella TTIP, con particolare attenzione ai timori e alle preoccupazioni, ma tutti sanno a Bruxelles che costei è una semplice marionetta nelle mani del boss della Commissione Ue.
Durante una visita a Bruxelles martedì il segretario di Stato Usa John Kerry ha detto che la TTIP è vittima di "un malinteso che dobbiamo risolvere e risolveremo nei prossimi mesi. Questo è un accordo che punta ad elevare le pratiche al massimo livello, non ad abbassarle al minimo" ha detto al colmo dell'ipocrisia con la quale ha provato a nascondere i formidabili interessi commerciali delle multinazionali alimentari e farmaceutiche americane.
Nel tentativo di rianimare i colloqui che si sono arenati su una serie di questioni come l'uso degli antibiotici e degli ogm nei prodotti alimentari, Malmstroem sarà a Washington la prossima settimana per incontrare il rappresentante per il commercio Usa Michael Froman. "TTIP è un'opportunità per gli Usa e per la Ue, abbiamo valori comuni, lavorare insieme e promuovere standard più elevati in tutto il mondo" ha detto Froman, servetto anch'egli dei colossi Usa.
Fonte: ilnord.it