sabato 5 aprile 2014

Grecia: Troika go home! Migliaia di manifestanti sfidano i divieti, invadendo la capitale

Ieri più di 15 mila manifestanti hanno invaso le vie di Atene nonostante il divieto imposto dal ministro dell’interno che vietava manifestazioni e raduni nella città dalle 6 del mattino fino alle 23 sia per ieri sia per il giorno d’oggi. Questa restrizione, che ormai ha collezionato molteplici precedenti durante le visite ufficiali dei politici europei, è dovuta alla presenza dei ministri delle finanze per la riunione dell’Ecofin che ha luogo nell’edificio dello Zappeion, adiacente al Parlamento greco. Le vie circostanti sono state completamente blindate da migliaia di agenti e mezzi della polizia e dai Mat, diverse stazioni metro sono state chiuse, creando un’atmosfera surreale.

Nonostante la pesante militarizzazione della città e i divieti imposti sul momento, migliaia di cittadini greci hanno sfidato questi provvedimenti imposti dall’alto con arroganza per permettere a un gruppo di politici di banchettare indisturbati, prescrivendo altre ricette di austerity. Partiti dell’opposizione, sindacati del settore sia pubblico sia privato, organizzazioni studentesche e politiche, insegnanti e cittadini semplici hanno dato vita a tre concentramenti nella capitale ellenica dalle 18, rivendicando il proprio diritto di camminare per le vie della città senza divieti e zone rosse imposte all’ultimo minuto. In piazza Clathmonos i sindacati, il partito dell’opposizione Syriza e l’organizzazione nazionale degli insegnanti hanno manifestato contro il provvedimento approvato l’altroieri in parlamento con 152 voti favorevoli su 300 per l’adozione di altre misure e riforme d’austerity:
condizioni essenziali richieste dalla troika per accedere alla successiva tranche di 9,3 miliardi di prestiti. Provvedimenti che colpiranno soprattutto il settore dell’istruzione, dei trasporti (in particolare quello marittimo) e dell’agricoltura. Il secondo concentramento ha avuto luogo in piazza Omonia con altri sindacati e organizzazioni politiche, i quali sono poi partiti in corteo per le vie centrali della città. Il terzo concentramento verso le 19.30 è giunto nelle vicinanze di piazza Syntagma, dove si trovano il Parlamento e lo Zappeion. La zona era del tutto blindata dalla polizia, dalle squadre speciali dei Mat e i Delta (agenti in moto) che pattugliavano le via adiacenti. Un gruppo di manifestanti ha tentato di sfondare un cordone di poliziotti per raggiungere lo Zappeion per ricordare ai politici che la popolazione greca non è più disposta a subire supinamente i diktat della troika. Gli agenti hanno caricato brutalmente i manifestanti, manganellando, usando anche lo spray urticante e tirando calci e pugni, in seguito hanno tirato lacrimogeni e granate stordenti per disperdere la folla. Diverse persone sono rimaste ferite e intossicate dai lacrimogeni e almeno 8 sono state arrestate, di cui quattro sono state rilasciate in serata e altre quattro sono state processate stamattina per direttissima.

Inoltre, da ieri mattina è iniziato lo sciopero indetto dalla Federazione Nazionale dei Lavoratori Marittimi, la quale si vuole opporre ai tagli imminenti al settore. Fino a stamattina il trasporto marittimo è stato completamente bloccato con le nave e i traghetti fermi nei porti, ma i portuali minacciano di dichiarare sciopero a oltranza, se il governo non ritira immediatamente il nuovo disegno legge.

Nel frattempo, all’interno dello Zappeion la troika ha deciso di accordare la terza tranche d’aiuti a patto che il governo Samaras applichi almeno altre sei specifiche misure per “razionalizzare” la spesa pubblica del paese ellenico, ovvero a patto che vengano applicati altre misure d’austerity e nuovi tagli ai settori pubblici. Con questo prestito la Grecia totalizza 240 miliardi di prestiti totali, una disoccupazione alle stelle a 27,5% , ulteriori tagli e riforme per la popolazione greca che ormai da sei anni è messa in ginocchio grazie alle cure della Bce, Fmi e Commissione Europea.




Fonte: informarexresistere.fr

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