domenica 20 aprile 2014

Una lesione al midollo spinale riparata con le staminali

Scimmia paralizzata torna a muoversi dopo il trattamento

È stato ottenuto il primo successo nella riparazione di lesioni spinali nelle scimmie utilizzando le cosiddette cellule pluripotenti indotte (Ips). I test, in corso in Giappone, sono condotti dal gruppo di Hideyuki Okano, dell'Università Keio.
L'esperimento in questione ha visto come protagonista una piccola scimmia, rimasta paralizzata per una lesione al midollo spinale. Dopo il trattamento con le staminali il primate ha parzialmente recuperato la mobilità. 
Negli esperimenti di Okano cellule adulte prelevate dagli animali vengono fatte tornare 'bambine' grazie a un cocktail di quattro geni. In questo modo si ottengono cellule pluripotenti, ossia potenzialmente in grado di svilupparsi in ogni direzione.
Il loro sviluppo viene quindi guidato in modo da ottenere cellule nervose capaci di riparare la lesione nel midollo spinale.
Le cellule staminali sono state somministrate alla scimmia il nono giorno dopo l'infortunio, il momento considerato più efficace, e l'animale ha ricominciato a muovere gli arti nel giro di due-tre settimane. “Dopo sei settimane, il primate aveva recuperato un livello di mobilità tale per cui poteva saltare - ha spiegato Okano - e aveva anche recuperato di circa l'80% la forza prensile dei suoi arti inferiori”.
“È il primo caso al mondo di un primate di piccole dimensioni che si è ripreso da una lesione al midollo con le cellule staminali”, ha spiegato il professore.
“La sperimentazione sulle scimmie è cominciata in seguito al successo dei primi test fatti sui topi nell'estate scorsa, nei quali si sono ottenuti risultati confrontabili a quelli avuti con le cellule staminali embrionali”, ha dichiarato Shinya Yamanaka, dell'Università di Kyoto, padre della tecnica per ottenere le Ips. 
I topi, paralizzati dalle lesioni hanno mostrato un netto miglioramento, tanto da incoraggiare la ricerca su mammiferi più complessi, le scimmie appunto. “L'intenzione è quella di programmare i test sull'uomo in un futuro non lontano: non sappiamo esattamente quando, speriamo di poterci riuscire entro pochi anni”.
 
Fonte: www.italiasalute.it

Primo test sull’uomo per la cura delle lesioni alla colonna vertebrale. Risultati positivi

Sono buoni i risultati preliminari del primo trial clinico portato avanti in Usa che mira a verificare l’efficacia di un trattamento con cellule staminali su pazienti che hanno riportato fratture alla spina dorsale.

Dopo lo studio dell’università di San Diego che ha sperimentato su modelli animali la possibilità di trattare le lesioni al midollo spinale con cellule staminali neuronali (di cui vi avevamo parlato nell’articolo “Cellule staminali per riparare il midollo spinale“), arriva la notizia che una azienda statunitense di nome StemCells ha già potuto iniziare un trial clinico per la sperimentazione di un trattamento per le fratture alla spina dorsale basato sull’infusione di cellule staminali. Non solo: i primi risultati di questa sperimentazione sembrano essere molto positivi. Due persone su tre tra quelle trattate, infatti, hanno ricominciato ad avere qualche sensazione agli arti inferiori.
Anche in questo caso sono state impiegate cellule staminali neurali, responsabili della generazione del sistema nervoso, prelevati da feti in seguito ad aborto. Sono già passati sei mesi da quando l’infusione ha avuto luogo e nessuno dei tre pazienti trattati ha avuto reazioni di rigetto. Due di loro, anzi, hanno dato i primi segni di riuscire a percepire stimoli tattili e elettrici al di sotto della frattura.
Servono naturalmente molti più dati per stabilire se il trattamento possa essere effettivamente definito efficace, ma i primi risultati sono, anche a detta della stessa azienda che sta conducendo i test, molto incoraggianti. L’azienda si è detta inoltre intenzionata a testare prossimamente questo tipo di trattamento su pazienti che hanno riportato fratture parziali della colonna vertebrale, mentre i tre soggetti che si sono sottoposti al trattamento nella prima fase del test erano tutti i tre con fratture totali.

Fonte immagine: Novartis AG – Flickr.com


Fonte: frontelibero.blogspot.it
 

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