21 marzo 2014 (MoviSol) - Lo sbotto della Senatrice democratica Dianne Feinstein contro la CIA l'11 marzo rappresenta una svolta nella campagna per l'impeachment del Presidente Barack Obama. Quello che ha rivelato la Sen. Feinstein intervenendo in aula è che la CIA ha cercato di intimidire il suo staff alla Commissione di Intelligence del Senato che stava indagando sui metodi di interrogatorio della CIA, ed ha perquisito i computer della Commissione distruggendo dei documenti.
Questo è potenzialmente molto importante in quanto la Feinstein è stata finora una delle più strenue sostenitrici delle operazioni di megaspionaggio dopo l'11 settembre, dalla NSA ai droni, alle guerre segrete e incostituzionali, come quella in Libia. Ora ella accusa l'amministrazione Obama di essersi resa complice di un insabbiamento, nel tentativo di minimizzare i danni dell'inchiesta della Commissione di Intelligence del Senato sulla politica di torture della CIA, e così facendo Obama ha compiuto reati passibili di impeachment.
Dopo la sua dichiarazione, l'amministrazione Obama ha ammesso di aver tenuto nascosti ai senatori migliaia di documenti coperti dal "privilegio esecutivo", per tutelare l'ex Presidente Bush ed il suo controllore Dick Cheney. Ma nascondere i documenti serviva anche a proteggere il braccio destro di Obama John Brennan, pesantemente coinvolto nel programma di torture della CIA sotto Bush-Cheney, ed attualmente direttore della CIA.
Ma la questione va molto più in profondità. Come ha notato il congressista James Sensenbrenner, repubblicano, uno degli autori del Patriot Act, "la CIA non è autorizzata a compiere perquisizioni o sorveglianza a livello nazionale", e ha violato la legge perquisendo i computer del Senato. Ha aggiunto che "violare i computer usati da membri del Congresso e tentare di usare il Dipartimento di Giustizia per intimidire lo staff del Congresso sono grossolane violazioni dei principii costituzionali della separazione dei poteri. Ciò dipinge un quadro quasi nixoniano di un'amministrazione che ritiene di poter agire impunita coprendosi del velo della segretezza".
Il portavoce della Casa Bianca Jay Carney ha cercato di dare spiegazioni dicendo che i documenti sequestrati, e quelli cancellati dalla CIA, "non hanno niente a che fare con l'attuale amministrazione". Ma perfino i democratici cominciano a chiedersi: "Che cosa sta nascondendo la Casa Bianca di Obama?"
Con la sfida della Sen. Feinstein ai metodi anticostituzionali di Obama si apre un nuovo capitolo nei rapporti tra il Presidente e i democratici, che potrebbero essere pronti a passare all'"era post-Obama". E visto che una procedura di impeachment viene avviata alla Camera e non al Senato, è significativo che il congressista democratico Adam Schiff abbia fatto seguito alla Sen. Feinstein dicendo che "ha ragione" nel definire le azioni della CIA "incostituzionali", aggiungendo che "si tratta di accuse molto gravi".
Il 14 marzo Lyndon LaRouche ha commentato che questi sono i temi su cui i senatori "avrebbero potuto dare addosso a Obama" tre anni fa, o anche di più. Dunque perché ora? Probabilmente perché si sono resi conto del fatto che Obama è in una fuga in avanti contro la Russia sull'Ucraina, che potrebbe condurre ad una guerra termonucleare.
Fonte: movisol.org
Vedi anche: Militari italiani torturatori in Iraq, il servizio de Le Iene