Sarebbe il caso che la stampa allineate la smettesse di continuare a propagandare le menzogne di governo, che con Renzi al timone non sono diverse da quando le raccontavano Berlusconi, Monti e Letta.
Ieri, l’Istat (roba pubblica) ha sciorinato numeri che lasciano ben intendere che la ripresa è solo nella testa bacata dei politicanti. Due giorni fa, la Cgia di Mestre ci ha spiegato che quest’anno, 2014, le gabelle sulla casa schizzano a quasi 5 miliardi di euro. Due giorni fa, le ennesime conferme su aumento del debito pubblico, della disoccupazione e dei parassiti assunti dallo Stato: la panzana del taglio delle province, prevede – non a caso – l’aumento di oltre 20.000 cadreghe per la casta politicante.
Oggi, Finanza.com ci ricorda che la stangata fiscale in arrivo è di oltre 44 miliardi di euro. Leggiamo: “E’ quanto le famiglie e imprese pagheranno in più di tasse nel quinquennio 2013-2018 secondo quanto previsto dal Documento di economia e finanza approvato dal governo Renzi la scorsa settimana. Lo rileva un’analisi del Centro studi di Unimpresa sulla base delle informazioni contenute nel Def 2014. Il programma dell’esecutivo prevede infatti maggiori entrate per 3,8 miliardi quest’anno e per altri 6,4 miliardi l’anno prossimo; nel 2016, nel 2017 e nel 2018 sono previsti incassi tributari aggiuntivi rispettivamente per 10,1 miliardi, 11,8 miliardi e 11,8 miliardi. In totale, famiglie e imprese pagheranno tasse in più per 44,09 miliardi nel quinquennio 2013-2018″.
Ancora: “Gli interventi del piano nazionale di riforme non sono quindi a costo zero e comportano l’indicazione di cosiddette coperture finanziarie. Le maggiori entrate previste, rimarca il rapporto dell’associazione, si riferiscono nel dettaglio alle misure per il contenimento della spesa, il lavoro e le pensioni, il sostegno alle imprese. Per quanto riguarda il contenimento della spesa, per coprire le sforbiciate al bilancio statale sono previsti incrementi di imposta, evidentemente con l’obiettivo di non ridurre i servizi della pubblica amministrazione ai cittadini, pari a 1,6 miliardi quest’anno e 4,1 miliardi nel 2014; nel triennio successivo sono previsti maggiori entrate per 8,1 miliardi, 10,1 miliardi e 10,09 miliardi. “Complessivamente – rimarca Unimpresa - le misure sulla spesa statale provocheranno 34,09 miliardi di tasse in più. Gli interventi sul lavoro e sulle pensioni comportano inasprimenti fiscali per 1,5 miliardi nel 2014 e 1,7 miliardi l’anno nel periodo 2014-2018: in totale si tratta di imposte aggiuntive per 8,4 miliardi. Le misure sul sostegno alle imprese saranno coperte con 1,5 miliardi di tasse in più nel quinquennio in esame (620 milioni nel 204, 630 milioni nel 2015 e 326 milioni nel 2016)”.
Le parole stanno a zero! La frottola degli 80 euro in busta paga – che Renzi e la sua compagnia cantante – vanno propagandando è nulla più che l’ennesimo specchietto per le allodole. Le tasse, come sempre, continueranno ad aumentare. La spesa pubblica anche. Cottarelli e la sua spending review sono solo ciarlatani di regime. Ricordatevi: “Se tutti pagassero le tasse, lo Stato sprecherebbe e spenderebbe di più”. E’ quanto sta puntualmente accadendo.
Fonte: lindipendenza.com