“È ufficiale. Gli Usa sono lo stato terrorista leader nel mondo e sono fieri di esserlo”. Noam Chomsky non ha più peli sulla lingua. Forse non li ha mai avuti. Nella sua ultima dichiarazione sferra un altro attacco inequivocabile nei confronti degli Stati Uniti.
Secondo Chomsky la suddetta affermazione sarebbe stata il titolo più onesto e appropriato per l’articolo pubblicato dal New York Times il 15 ottobre scorso, di quello ben più educato: “Lo studio della Cia sugli aiuti segreti ai ribelli siraini alimenta scetticismo”.
In un nuovo pezzo pubblicato su Truthout.org, Chomsky punta il dito contro l’agenzia di Intelligence e i suoi sforzi per armare insurrezioni in tutto il mondo da 67 anni a questa parte.
Come le operazioni di morte in Nicaragua, Angola e Cuba.”Ogni singolo caso è stato una grande operazione terroristica condotta dagli Stati Uniti", scrive il filosofo americano.
"Washington è entrato in Sud Africa per fornire un sostegno fondamentale all'esercito terrorista Unita di Jonas Savimbi in Angola", ha scritto Chomsky.
"Le conseguenze furono terribili. Nel 1989 un’indagine stimò che le depredazioni sudafricane portarono a 1,5 milioni di morti, per non parlare di quello che stava accadendo nel Sudafrica stesso".
Chomsky menziona anche la decennale "campagna omicida e distruttiva" che gli Stati Uniti hanno rivolto a Cuba, compresa la fallita invasione della Baia dei porci e l’embargo che continua fino ad oggi.
"Il bilancio della lunga guerra terroristica è stato amplificato anche dall’embargo che continua ancora oggi a dispetto del mondo. Il 28 ottobre, le Nazioni Unite, per la 23 ° volta, hanno approvato 'la necessità di porre fine al blocco commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti contro Cuba', ha scritto.
Chomsky ha anche ricordato le guerre sporche degli Stati Uniti in America Centrale negli anni '80 e gli attacchi aerei in corso in Siria e in Iraq rivolte allo Stato islamico, un gruppo jihadista, come gli altri.
Fonte: lantidiplomatico.it