giovedì 11 dicembre 2014

Appello dei Forconi: “Sabato tutti a Montecitorio”

Forconi un anno fa 478x317 Appello dei Forconi: Sabato tutti a Montecitorio
Forconi, un anno fa (GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)

Sono tornati in piazza quasi nel silenzio generale dei mass-media, poi ieri – allo scadere di quello che hanno definito “un ultimatum” – hanno deciso di rilasciare un comunicato quasi belligerante, per lanciare una manifestazione sabato prossimo da tenersi sotto Montecitorio. Stiamo parlando dei Forconi, il movimento che appena un anno fa era sulla  bocca di tutti e del quale oggi non parla più nessuno, nonostante sparuti – almeno finora – gruppi di manifestanti abbiamo deciso di riprendere la protesta.
I Forconi hanno deciso di ritrovarsi sabato in piazza Montecitorio, perché “la nostra Patria, la nostra Repubblica e la nostra Costituzione sono in ostaggio della classe politica al potere che deve essere messa da parte per non recare ulteriori danni, umiliazioni e suicidi”. L’appello – come detto – ha toni tutt’altro che concilianti: “È ora di passare alle ‘maniere forti’. Sabato 13 dicembre, tutti i cittadini fedeli alla Repubblica Italiana, alla sua Costituzione e alle leggi dello Stato, sono chiamati a sostenere attivamente e concretamente questa lotta giusta e irrevocabile, attraverso una mobilitazione nazionale a difesa delle istituzioni, al momento illegittimamente occupate”.
In prima linea nella protesta, c’è sempre lui, il contestatissimo “leader in Jaguar” Danilo Calvani, piccolo imprenditore agricolo dell’Agro Pontino che nel 2011 arrivò a candidarsi alla poltrona di primo cittadino di Latina con i suoi “Comitati Agricoli Riuniti”, riuscendo a ottenere qualche centinaio di voti, e che oggi lancia un video-appello: “Italiani, l’ultimatum del 9 dicembre è scaduto. Abbiamo dato tempo  a questi banditi istituzionali che stanno usurpando le nostre istituzioni di andarsene, di abbandonare e di restituire al popolo italiano ciò che è nostro, ma questi non ci hanno ascoltato, quindi noi il 13 andremo tutti quanti insieme a protestare davanti al nostro Parlamento, a Montecitorio. E saremo fermi e decisi”.

“Non possiamo più tollerare quello che sta succedendo” – ha proseguito Calvani – “Vedete che sta succedendo a Roma [con lo scandalo Mafia Capitale, ndr], risulta coinvolto Alfano, risulta coinvolto D’Alema, quello stesso signore criminale e bandito [si riferisce a Salvatore Buzzi, tra gli arrestati nell’inchiesta, ndr] ha finanziato la cena per sostenere il Pd di Renzi. Ma di cosa vogliamo parlare? Vogliamo credere che questi banditi ci porteranno fuori dai problemi? Renzi dice che sistemerà tutto, Alfano che ci vuole la galera. Per voi ci vuole la galera. Non possiamo più tollerare questo. Se restiamo fermi, se non reagiamo, ci porteranno via tutto, anche la pelle. Vi aspettiamo sabato a Roma, disarmiamo questi banditi”.

Gli otto punti

Viva l’Italia e che Dio ci benedica“, conclude Calvani nel suo videomessaggio, mentre l’appello lanciato dal Coordinamento 9 dicembre usa le stesse argomentazioni e chiosa: “Il conto alla rovescia è ripartito. Che Dio ci benedica tutti”. I Forconi hanno dei punti molto precisi sui quali “non chiediamo, non trattiamo ma esigiamo”. Si va dal no a “questo potere illegittimamente costituitosi” allo scioglimento delle Camere e alle dimissioni immediate del Capo dello Stato,  passando per cinque altri punti che chiedono il ritorno alle urne con il proporzionale senza soglie di sbarramento, il ripudio dei trattati europei e internazionali dal 2006 a oggi, sovranità monetaria, popolare e territoriale, referendum propositivo e vincolante e – in ultima istanza – “l’istituzione di un Tribunale Speciale che indaghi, quantifichi i danni economici e proceda penalmente in sede ordinaria” nei confronti di chi ha “distrutto la nostra economia e ha permesso che il Popolo italiano venisse ridotto in schiavitù”.
GM


Fonte: direttanews.it




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