L'Europa ha deciso che il "blocco navale" è "illegale e realizzabile", e ha triplicato i fondi per la missione "Triton", aumentati a 9 milioni al mese: una cifra ridicola rispetto alle spese che l'Italia deve affrontare per la gestione dei flussi, visto che i migranti, anche quelli che vorrebbero andare nel nord Europa, vengono costretti a restare "nel primo paese che li ha identificati" alias Italia. E non è finita qui: altro che "aiutarli a casa loro"... i fondi per la cooperazione internazionale sono stati tagliati!!!
Staff nocensura.com
Il tormentone è sempre lo stesso e da più parti uguale: “Aiutiamoli a casa loro”. Quando si tratta di commentare eventuali soluzioni agli incessanti flussi migratori verso l’Europa, non è infrequente ascoltare questo slogan, divenuto ormai trasversale in Parlamento. Eppure, a fronte di tanti buoni propositi, a fare la differenza sono sempre i fondi stanziati per le azioni mirate a supportare governi e popolazioni nei Paesi più svantaggiati.
A differenza di quanto spesso viene dichiarato, infatti, i finanziamenti dedicati alla Cooperazione e ai progetti per “aiutarli a casa loro”, sono diminuiti. Una percentuale che non si discosta mai dallo 0 virgola e che al contrario scende. Dall’analisi degli ultimi dati pubblicati dall’Ocse risulta infatti che nel 2014 l’aiuto pubblico allo sviluppo italiano è sceso allo 0.16% del Pil dallo 0,17% del 2013.
Marco Simonelli, esperto della rete internazionale Action for Global Health, nei giorni scorsi ha dichiarato che “gli aiuti del canale bilaterale hanno visto un taglio di oltre 90 milioni di euro, solo parzialmente compensato da un incremento di quasi 30 milioni di euro donati attraverso il multilaterale”. E non fanno meglio neanche governi europei come Francia, Spagna e Portogallo o – oltreoceano – gli USA.