Più del 99% della popolazione spagnola si è opposta ai piani proposti dal governo per la privatizzazione dell'assistenza sanitaria. Questo è stato il risultato di un referendum popolare sul servizio sanitario [es, come tutti i link a seguire], indetto da vari movimenti a Madrid, tramite il quale quasi un milione di elettori ha indicato quale tipo di servizio sanitario preferisce.
Il risultato verrà presentato alla Corte Europea di Bruxelles.
Il governo della Comunità di Madrid, il cui presidente è Ignacio González, ha preso alcune decisioni sul servizio sanitario senza consultare i cittadini e ignorando le loro proteste. Ciò ha spinto il movimento “Marea Blanca” insieme ad altre organizzazioni, a scendere in campo con la modalità più democratica possibile, ovvero ascoltando la voce della cittadinanza sull'argomento.
Dal 5 al 10 di maggio, la capitale spagnola si è riempita di urne destinate al referendum sulla privatizzazione dell'assistenza sanitaria, che ha avuto luogo in 103 comuni di Madrid. Il tutto è stato organizzato da volontari, che si sono occupati anche di informare gli elettori nel periodo precedente alle votazioni. La semplice domanda che veniva presentata ai cittadini maggiorenni era:
REFERENDUM POPOLARE PER L'ASSISTENZA SANITARIASei a favore di un servizio sanitario a gestione pubblica, di qualità e universale, e contrario alla sua privatizzazione e alle leggi che la permettono? SI/NO
Secondo i dati raccolti dal sito che ha promosso l'iniziativa, 935.794 elettori hanno votato nelle date disponibili, e sono state registrate le seguenti percentuali:
929.903 personas, un 99,4%, han respondido que SÍ3.558 personas, un 0,4%, han votado que NO1.454 personas, 0,2 % han votado en blancoy se han producido 879 votos nulos, 0,1%
929.903 persone, il 99,4%, hanno risposto SI3.558 persone, lo 0,4%, hanno risposto NO1.454 persone, lo 0,2%, hanno lasciato la scheda in biancoe 879 voti sono stati giudicati nulli (0,1%)
Gli organizzatori del referendum hanno espresso grande soddisfazione, alla luce della partecipazione e dei risultati ottenuti:
En esta Consulta, los ciudadanos hemos sentido que formamos parte del pueblo. Que tenemos voz. Estamos teniendo numerosas emociones positivas.(…)Según la Declaración Universal de Derechos Humanos, el derecho a la salud y la asistencia médica es uno de los derechos fundamentales. Según la Constitución Española “se reconoce el derecho a la protección de la salud”. A su vez, dice que “La soberanía reside en el pueblo”. Por tanto el pueblo es el que tiene todo el derecho a decidir.
In questa consultazione popolare, noi cittadini ci siamo sentiti parte della società. Abbiamo visto che la nostra parola conta. Stiamo provando tante emozioni positive.(…)Secondo la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, il diritto alla salute e all'assistenza medica fa parte dei diritti fondamentali. La Costituzione spagnola “riconosce il diritto alla protezione della salute”. Inoltre indica che “la sovranità appartiene al popolo”, di conseguenza spetta alla cittadinanza il diritto di decidere.
Reazioni
Sebbene diffusasi ampiamente grazie ai media e a social network come Twitter e Facebook, l'iniziativa ovviamente non ha convinto tutti. L'assessore alla sanità di Madrid, Javier Fernández-Lasquetty, ha provato a screditare il referendum definendolo una “parodia” o una “farsa”, sostenendo che esso non rappresenta la reale volontà del popolo. Ha inoltre riportato che coloro che hanno provato ad avvicinarsi alle urne per votare a favore della privatizzazione “sono stati oggetto di insulti e offese”.
D'altronde, partiti come Izquierda Unida (Sinistra unita) hanno festeggiato il successo dell'iniziativa, e il PSOE (Partito Socialista Operaio Spagnolo) ha respinto il modello di privatizzazione del PP (Partito Popolare), che ha portato alla presentazione di un ricorso costituzionale. Gregorio Gordo, di Izquierda Unida, ha fatto notare in maniera molto diretta ad Ignacio González, durante una plenaria, che se il PP si basa sui risultati delle precedenti elezioni, dovrebbe dare credibilità anche a consultazioni popolari di questo tipo:
El millón de madrileños y madrileñas que han votado la semana pasada sí sabían lo que votaban, y el millón y medio que les votaron [al PP] el año pasado no sabían lo que iban a hacer con sus votos.
Il milione di madrileni che ha votato la settimana scorsa sapeva esattamente per che cosa votava mentre il milione e mezzo che votò il PP l'anno scorso non era a conoscenza di quello che voi avreste fatto con quei voti.
Contro un modello esclusivo
Nonostante le critiche sollevate, è plausibile che i risultati riflettano l'insoddisfazione pubblica nei confronti della riforma sanitaria che vorrebbe privatizzare (o “esternalizzare”, in termini politici) 27 ospedali pubblici di Madrid. La gente è molto sensibile a temi caldi come quello affrontato dal Regio Decreto 16/2012, che non prevede una copertura sanitaria per gli immigrati clandestini. L'approvazione di questo decreto, che comporta la negazione dell’assistenza medica agli immigrati senza documenti, ha messo in pericolo la vita di centinaia di clandestini, secondo l'associazione Médicos del Mundo. Recentemente, alcuni gravi incidenti hanno destato molta commozione: la morte per negata assistenza medica di Alpha Pam, un immigrato del Senegal; il caso di María Concepción Amaya o quello avvenuto nell'ospedale di Burgos, per cui sono stati chiesti 1.900 euro ad una donna immigrata incinta, che successivamente ha abortito, alla quale il Ministero delle Finanze vuole addebitare ulteriori 2.555 euro.
Alla luce della morte dell'immigrato senegalese, che ha comportato le dimissioni del direttore dell'ospedale nel quale è avvenuto l'incidente, la piattaforma Yo Sí Sanidad Universal, iniziativa che da un po’ di tempo lotta contro il decreto e il modello di assistenza sanitaria privata, ha commentato:Está bien que haya responsabilidades. Pero no nos olvidemos que los últimos responsables de estas injusticias son el Ministerio de Sanidad, que gestó el RDL 16/2012, y las Consejerías de Sanidad de las comunidades autónomas que lo aplican. Abajo el RDL 16/2012.
È giusto attribuire delle responsabilità. Ma non dimentichiamo che i principali responsabili di queste ingiustizie sono proprio il Ministero della Salute, che ha approvato l'RDL 16/2012 e gli assessori della sanità delle comunità autonome che lo hanno messo in vigore. Abbasso l'RDL 16/2012.
Tuttavia, lasciando da parte questi casi estremi, i cittadini hanno motivi validi per opporsi ad un sistema sanitario basato su tagli economici che causano una perdita di qualità dei servizi. Ad esempio, nell'Ospedale di Navarra è stata ritrovata materia fecale nel cibo, pur disponendo di un servizio di ristorazione privato. La stampa ha conseguentemente denunciato un deterioramento della qualità dell'alimentazione dei pazienti in tale ospedale.
Precedenti e prospettive future
Questa iniziativa segue i passi di altre avvenute in passato come il caso della Consulta Social del Agua, un sondaggio cittadino contro la privatizzazione del Canal de Isabel II nella Comunità di Madrid, che si è rivelato un “completo successo” per diffusione del messaggio e partecipazione della gente. Secondo Marea Blanca, i risultati sono stati “talmente chiari (99% contrari)” da poter bloccare i piani di privatizzazione. In quell'occasione venne presentata, oltre ai risultati delle votazioni, una causa legale, successivamente avviata e ancora in corso presso la Corte Europea di Bruxelles.
Marea Blanca ha intenzione di inviare il milione di voti a Bruxelles, affinchè “le istituzioni e i politici rispettino la volontà dei cittadini”. Inoltre hanno in programma di incontrare i gruppi politici nelle settimane a venire, per esporre le loro proposte e far sì che la voce del popolo venga ascoltata ancora una volta.