Grazie al cambio favorevole i tedeschi hanno rovesciato il tavolo dell’import-export: dal 1998 a oggi hanno incassato un bottino pari al nostro debito pubblico
Il conto, un po’ brutale, fa impressione e sfiora i 2mila miliardi di euro. Stiamo parlando dell’avanzo della bilancia commerciale tedesca, calcolato nel periodo che va dal 1999 al 2012: in 14 anni di euro la Germania ha portato a casa un bottino incredibile. La differenza tra le esportazioni e le importazioni - indicatore che fino all’arrivo della moneta unica era in profondo rosso dalle parti di Berlino - ha assicurato all’economia tedesca un avanzo pari a 1.873,3 miliardi di euro. Facendo un raffronto tra la bilancia commerciale tedesca e quella italiana, salta fuori la «sconfitta» secca per il nostro Paese. Che con l’euro, nonostante l’export abbia tenuto botta (pure sotto i colpi della profonda recessione), ha invertito la rotta positiva assicurata dalla lira e ora segna un deficit. Ora l’Italia deve fare i conti con un disavanzo, calcolato nel periodo 1999-2012, di 351,5 miliardi di euro.
L’errore è all’origine. È il 1998. Si deve decidere il tasso di cambio delle valute europee: Berlino impone il valore del marco a tutto il Vecchio continente e - proprio grazie al cambio favorevole, insieme coi restrittivi parametri di Maastricht sui conti pubblici tarati su misura per la Germania - riesce in pochissimo tempo a rovesciare il tavolo dell’import-export.
Fonte: liberoquotidiano.it