venerdì 10 ottobre 2014

50.000 posti di lavoro che nessuno vuole, Ecco i mestieri snobbati che le aziende cercano!


Si aggirano intorno ai 50 mila i profili professionali che le aziende faticano a trovare, questo è quanto emerso dall’analisi annuale del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, diffusa a Job&Orienta, il salone nazionale dell’orientamento, della scuola, della formazione e del lavoro tenutosi lo scorso novembre alla fiera di Verona.

Purtroppo questa carenza di personale, spesso si ha per la mancanza di figure professionali che abbiano completato un percorso di studi adeguato alle competenze richieste nelle selezioni. Le offerte di lavoro che non riescono a trovare soddisfazione non sono solo su personale altamente specializzato in cui è richiesta la laurea, ma anche in quelle dove è necessaria solamente un’istruzione secondaria.
Tra coloro che hanno un diploma di scuola superiore è difficile reperire quelli che lo hanno conseguito in un istituto tecnico – professionale o agrario – alimentare, infatti i profili quasi introvabili sono sviluppatori di software, disegnatori tecnici, assistenti sociosanitari, informatici, edili, cuochi, ecc.


Mentre tra i laureati si ha difficoltà ad assumere quelli con studi ad indirizzo scientifico, matematico e fisico. Le maggiori richieste professionali si hanno per esperti in software, esperti di gestione aziendale, progettisti meccanici, operatori commerciali con l’estero, educatori per disabili, tecnici commerciali, ingegneri elettronici, informatici, ecc.

A seguito di quanto elencato c’è da considerare che è opportuno da parte dei giovani scegliere percorsi formativi adatti non solo alle proprie aspirazioni e attitudini personali, ma anche a ciò che viene richiesto dal mercato del lavoro. A questo proposito anche il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello in occasione di JOB&Orienta, afferma “Oggi, ancor più che nel passato, è necessario mettere nelle mani dei giovani le carte per scegliere con consapevolezza la strada che può aprire loro un futuro di lavoro e di soddisfazione. E occorre affiancare alla scuola l’impresa, in maniera che i ragazzi possano acquisire un’esperienza da far valere al momento della selezione del personale”.


Fonte: retenews24.it

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