Negli ultimi anni è in atto uno “strano” fenomeno: i ricchi diventano sempre ricchi e i poveri sempre più poveri. Non tutti sanno che 80 uomini detengono la ricchezza del 50% della popolazione più povera(3,5 miliardi di persone). A dirlo è il rapporto “Wealth: Having it all and wainting more” dell’Oxfam.
Lo scorso anno, ricorda l’associazione, erano 85 i “paperon de’ paperoni”. Una diminuzione impressionante dai 388 del 2010. Alla vigilia del “World Economic Forum 2015” di Davos, il rapporto denuncia il fatto che “l’esplosione della disuguaglianza frena la lotta alla povertà in un mondo dove oltre un miliardo di persone vive con meno di 1,25 dollari al giorno, e 1 su 9 non ha nemmeno abbastanza da mangiare”. Dal rapporto emerge che emerge che l’1% della popolazione ha visto la propria quota di ricchezza mondiale crescere dal 44% del 2009 al 48% del 2014 e che a questo ritmo si supererà il 50% nel 2016. Gli esponenti di questa “elite” avevano una media di 2,7 miliardi di dollari pro capite nel 2014.
Questi individui hanno generato e sostenuto le loro vaste ricchezze attraverso i loro interessi e le attività in alcuni importanti settori economici, tra cui finanza, assicurazioni, farmaceutico e sanitario. L’Oxfam scrive: “Le aziende di questi settori spendono milioni di dollari ogni anno in attività di lobbying per creare un ambiente politico che protegge e migliora ulteriormente i loro interessi”. Del rimanente 52% della ricchezza globale, quasi tutto era posseduto da un altro quinto della popolazione mondiale più agiata, mentre il residuale 5,5% rimaneva disponibile per l’80% del resto del mondo: vale a dire 3,851 dollari a testa, 700 volte meno della media detenuta dal ricchissimo 1%.
“Vogliamo davvero vivere in un mondo dove l’1% possiede più di tutti noi messi insieme?”, si chiede Winnie Byanyima, direttrice esecutiva di Oxfam International. Per arginare questa disuguaglianza, secondo la Confederazione internazionale di ong, si deve cominciare da un’operazione di contrasto all’elusione fiscale di miliardari e multinazionali eliminando le scappatoie fiscali internazionali. È questo il primo punto di una lista di sette azioni che Oxfam chiede ai governi di adottare. Tra le misure consigliate, salute e istruzione gratis e l’introduzione di un salario minimo per tutti i lavoratori “colmando il divario con gli stipendi astronomici dei manager”, si legge a conclusione del report.
Fonte: maxsomagazine.blogspot.com