venerdì 2 gennaio 2015

Sovranità alimentare: la Ue lavora per le multinazionali

La riforma per regolamentare il mercato dei semi è stata ritirata. La Commissione europea ha deciso di non proseguire su quella linea che aveva tracciato la precedente Commissione. Le istanze dei movimenti per la sovranità alimentare
e i coltivatori diretti sembravano essere state, almeno  in parte, recepite dalla UE.

Nessuno si aspettava che l’apertura dei tecnocrati europei si traducesse in dei significativi passi in avanti verso la sovranità alimentare, ma almeno c’era la speranza che l’azione politica della UE potesse in qualche modo farsi carico della salvaguardia della biodiversità dei semi.

Invece questo brusco stop ci riporta ad una realtà terrificante, dove lo strapotere delle multinazionali non ha limiti. La riforma auspicata poteva permettere lo scambio dei semi senza che i piccoli produttori fossero costretti a pagare delle royalties.

La “standardizzazione” del mercato dei prodotti agricoli, imposto dall’Europa, sta lentamente decimando le piccole aziende. Appositi cataloghi istituzionali sanciscono quali sono i prodotti da coltivare a discapito di una diversità agricola che è sinonimo di una maggiore ricchezza nutritiva dei cibi.

Ormai è palese che questa Europa lavora per abbassare la qualità della condizione di vita. Ancora una volta la pressione dei Consigli di Amministrazione delle multinazionali dei semi ha sortito i suoi effetti e tutto ciò incide sulla salute dei cittadini. Basta con i politici al soldo delle Corporation. Il business del mercato mondiale del cibo è in mano a dieci multinazionali. Ci dobbiamo rendere conto che un centinaio di persone decidono cosa far arrivare sulle nostre tavole.

Non ci dobbiamo arrendere all’arroganza delle Corporation. Vogliamo poter decidere quali prodotti mangiare. Costruire un altro modello di agricoltura e di mercato è possibile. Cacciamo i mercanti di morte, mettiamo al bando il potere delle multinazionali. Riprendiamoci la sovranità alimentare, riprendiamoci il mercato dei semi.




Tratto da: terrarealtime.blogspot.it



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