Pripyat, la città evacuata alle porte della centrale di Chernobyl |
La zona di alienazione di Chernobyl, l'area off-limits di 1000 chilometri quadrati
intorno alla vecchia centrale situata a 110 chilometri a nord di Kiev,
ha dato agli scienziati l'opportunità di studiare molti aspetti. Ad
esempio si è scoperto che gli insetti non vogliono vivere in quell'area, gli uccelli che vi abitano sviluppano anomalie come becchi deformi, lunghezza anomala delle piume della coda, e cervelli più piccoli.
Ma gli studi si sono concentrati in particolare sugli alberi: gli alberi morti non si decompongono, così come accade per le loro foglie, che restano al suolo senza segni di marcescenza. Il fenomeno è particolarmente pronunciato nella Foresta Rossa, una zona boschiva vicino a Chernobyl che deve il proprio nome al fatto che gli alberi hanno assunto un colore zenzero e sono morti a causa dell'avvelenamento da radiazioni nella zona. In un'intervista con lo Smithsonian magazine, l'autore principale dello studio e biologo presso l'University of South Carolina Timothy Mousseau ha definito il mancato decadimento della materia organica "sorprendente, dato che nelle foreste dove vivo di un albero caduto resta poco più che segatura dopo un decennio riverso a terra". E proprio da quì che arriva l'allarme: se questi alberi dovessero prendere fuoco, il materiale radioattivo sarebbe diffuso ben al di là della zona di alienazione di 1000 chilometri quadrati.
Queste piante coprono circa 1700 chilometri quadrati della zona di alienazione intorno a Chernobyl e hanno assorbito radionuclidi come lo stronzio-90 (provoca il cancro delle ossa) e il cesio-137 (provoca effetti che vanno dalla nausea alla morte) per quasi tre decenni. Se questi alberi venissero bruciati, i radionuclidi sarebbero rilasciati in atmosfera come "aerosol inalabili" ha riferito Scientific American lo scorso anno, citando uno studio del 2011. Oltre a inalare particelle cancerogene che viaggiano nell'aria fino a centinaia di chilometri di distanza, la più grande minaccia riguarderebbe gli alimenti, come latte e carne.
I
cambiamenti climatici hanno peggiorato la situazione, "regalando"
lunghi estati secche che aumentano ulteriormente il pericolo incendi: ci
sono gruppi di vigili del fuoco di stanza intorno alla zona di
alienazione che hanno il compito di prevenire incendi boschivi, ma sono "ovviamente non preparati ad affrontare un evento su grande scala",
dice Scientific American, dato che quasi nessuno di loro ha “formazione
professionale, tute protettive o respiratori." I vigili del fuoco al
momento monitorano l'area arrampicandosi su sei torri di avvistamento
ogni giorno, e contano dell'aiuto di un elicottero che è
"occasionalmente disponibile." Hanno anche un carro armato sovietico che
è stato equipaggiato con una lama lunga sette metri che serve ad
abbattere e schiacciare gli alberi morti che si rifiutano di decomporsi
lungo le strade.
Fonte: http://www.pressnewsweb.it/2014/03/chernobyl-torna-far-tremare-leuropa.html
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