Si può perdere casa per tre euro? La risposta è sì, se sei in provincia di Ravenna. E’ quello che è accaduto a un artigiano edile di Lugo, sposato, con due figli. In crisi economica, da ottobre a gennaio non era riuscito a pagare l’affitto. Dopo l’intimazione da parte del padrone di casa, era riuscito a racimolare la cifra che serviva: 1.938 euro.
Tutto sistemato? Per niente. La banca ha infatti trattenuto tre euro le le spese di commissione. E il giudice onorario del tribunale ravennate ha deciso di convalidare lo sfratto per la mancanza di questi tre euro. L’esecutività sarà per il 20 aprile, Pasqua. Sul Resto del Carlino possiamo leggere altri dettagli dell’assurda vicenda di inflessibilità della giustizia.
Claudio T. ha 53 anni. Dovrà lasciare l’appartamento di via Corelli, a Lugo, tra meno di un mese. Appartamento preso in affitto il primo novembre 2011 con un canone annuale di 6 mila euro. Tutto bene fino a ottobre 2013 quando Claudio, che faceva l’imbianchino, ha problemi di lavoro e non riesce più a far fronte alla spesa mensile. Il 28 gennaio scorso, il padrone di casa - attraverso un avvocato - gli intima lo sfratto che viene notificato il 4 febbraio. Tre giorni dopo, l’operaio riesce a fare il bonifico di quattro mensilità direttamente dalla banca Unicredit di Lugo. Ma l’istituto di credito incamera 3,62 euro di commissioni, così al proprietario arrivano solo 1.935 euro.
L’udienza di convalida dello sfratto, inizialmente fissata per il 10 marzo, è slittata poi al 17. Su richiesta del locatore, il giudice onorario ha convalidato lo sfratto, “dando atto che il conduttore ha corrisposto l’importo di 1.935 euro, rimanendo moroso di euro tre, oltre alle spese”. Le spese, esorbitanti: 500 euro per quelle legali, 83 euro per Iva e Cpa. Troppo per chi, nel frattempo, non ha visto migliorare la propria situazione finanziaria e lavorativa.
Fonte: cronacaeattualita.blogosfere.it