martedì 18 marzo 2014

GRECIA / IL TERRIFICANTE DISASTRO SOCIALE: PENSIONI DA 700 EURO TAGLIATE DEL 25%, MALATI DIMESSI SENZA CURE.

 

Nick Malkoutzis su Macropolis in un articolo molto interessante mostra in maniera molto cruda l’impatto sociale della crisi in Grecia.
Mentre l’impatto reale è visibile in ogni ospedale, scuola, ufficio o azienda, sottolinea l’autore, ci sono alcuni indicatori che devono essere presi in considerazione per comprenderne l’estensione: il 34.6% della popolazione vive a rischio povertà o esclusione sociale (dati del 2012), il reddito dei proprietari di immobili si è contratto del 30% dall’inizio della crisi, con circa un terzo che dichiara ormai di essere indietro con i pagamenti e il 40% che non è in grado di adempiere a tutte le scadenze per quest’anno.

La Public Power Corporation, prosegue Malkoutzis, slaccia la corrente a circa 30 mila case ed uffici al mese per bollette non pagate. La disoccupazione è cresciuta del 160% complessivo e oggi 3,5 milioni di persone occupate devono tenere in vita i 4,7 milioni di disoccupati o inattivi. Solo il 15% dei disoccupati poi riceve assistenza finanziaria dallo stato, non c’è, infine alcun Welfare poi per i lavoratori autonomi – o partite Iva – che rappresentano il 25% della forza lavoro del paese.
I trasferimenti sociali sono stati tagliati di oltre il 18%, i tagli alla sanità di oltre l’11,1% tra il 2009 e il 2011 e sono i maggiori mai registrati nella storia dall’Ocse. Crescono per questo infezioni per HIV e tubercolosi. Per il 48,6% delle famiglie greche, le pensioni rappresentano  il principale introito, e verrà tagliato ancora. Le vecchie pensioni da 700 euro di pensione, conclude l’autore, sono state ridotte di circa il 25% dal 2010 e vedranno ulteriori grandi tagli nei prossimi anni.
Al riguardo, il blog KTG racconta questa storia:
“Nell’ultimo giorno di febbraio a Lamia, un piccolo comune della Grecia centrale, alcuni passanti sono rimasti sciocati dalla scena che si sono trovati di fronte: una coppia di persone molto anziane distese a terra, ranninchiate a terra per proteggersi dal freddo e incapaci di stare in pide. Sedevano là in prossimità della loro casa. I vicini si sono affrettati a portare loro coperte, lenzuole, acqua e chiamare il servizio d’emergenza. Cosa era successo?

I due anziani, fratello e sorella, erano tornati a Lami dopo esser stati dimessi dall’ospedale di salute mentale “Dafni” di Atene, 300 chilometri di distanza. Dato che la loro casa era stata venduta dalle autorità municipali e giudiziarie, i due non avevano altro luogo dove andare se non a terra nella prossimità della loro casa. Secono un mezzo di informazione locale, LamiaReport.gr, il più anziano viveva da anni in una casa senza elettricità e in condizioni ai limiti dell’umano. Due mesi fa, la giustizia è intervenuta, vendendo la casa e mandando la coppia a Dafni. Con la nuova riforma della sanità e le scelte imposte dalla troika, l’ospedale Dafni ha dovuto disfarsi dei pazienti e la coppia è stata dimessa giovedì.
Non è ancora chiaro perchè i due siano stati mandati in un’ospedale psichiatrico, ma, riporta Ktg, nella Grecia dell’austerità e del collasso del Welfare, portare qualcuno in un centro di recupero mentale è forse “il modo burocratico più semplice per togliersi il problema degli esseri umani al termine della loro vita”. Le ultime riforme sanitarie imposte dalla troika prevedono che i pazienti malati di mente debbano essere rilasciati dalle unità psichiatriche qualunque siano le loro condizioni.
I due anziani, grazie alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica locale, sono ora in un ospedale a Lamia e si cerca di trasferirli in un centro per anziani, anche se, senza pensione, non sono in grado di pagare. L’ennesimo drammatico esempio del vergognoso dramma sociale cui è costretta oggi la Grecia dopo tre anni e mezza di regime imposto dalla troika”.


Tratto da: Il Nord via informarexresistere.fr


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