La classifica dei Paesi migliori per espatriare per quanto riguarda costo della vita e possibilità di carriera
Da tempo ormai gli italiani sono tornati ad essere popolo di migranti soprattutto a causa della crisi economica e occupazionale del Paese, ma quali sono le mete dove in assoluto risulta più conveniente emigrare o almeno rende di più? Secondo l’Expat Index, l’indice dei Paesi migliori per espatriare calcolato in base ad sondaggio tra gli immigrati all’estero, sono cinque: Ecuador, Thailandia, Cina, Norvegia e Olanda. Molto dipende però da cosa si cerca all’estero quando si lascia il proprio Paese e quindi dalla disponibilità di tempo e soldi. Se quindi per molti pensionati il tutto si riduce al lato economico connesso al risparmio per poter vivere meglio, per i giovani è più importante la carriera e il lavoro. Ecco che Ecuador e Thailandia vanno bene per il costo della vita, Cina e Norvegia per il lavoro e la carriera, mentre l’Olanda per la disponibilità di tempo libero.
Da tempo ormai gli italiani sono tornati ad essere popolo di migranti soprattutto a causa della crisi economica e occupazionale del Paese, ma quali sono le mete dove in assoluto risulta più conveniente emigrare o almeno rende di più? Secondo l’Expat Index, l’indice dei Paesi migliori per espatriare calcolato in base ad sondaggio tra gli immigrati all’estero, sono cinque: Ecuador, Thailandia, Cina, Norvegia e Olanda. Molto dipende però da cosa si cerca all’estero quando si lascia il proprio Paese e quindi dalla disponibilità di tempo e soldi. Se quindi per molti pensionati il tutto si riduce al lato economico connesso al risparmio per poter vivere meglio, per i giovani è più importante la carriera e il lavoro. Ecco che Ecuador e Thailandia vanno bene per il costo della vita, Cina e Norvegia per il lavoro e la carriera, mentre l’Olanda per la disponibilità di tempo libero.
Per quanto riguarda l’Ecuador certamente trasferirsi in Sudamerica non è semplice ma ben l’85% degli intervistati dà una valutazione economica positiva del Paese. Lo stato in effetti è il ritiro preferito dai pensionati Usa che preferiscono vivere da signori lontano da casa. Nel Paese in effetti un’abitazione costa meno della media europea e americana, e in generale il 94% di quelli che vi si sono trasferiti ritiene quello che guadagna sufficiente al proprio futuro, mentre il 47% incassa “anche più di quello che gli servirebbe” per le spese quotidiane.
Per chi è alla ricerca di risparmio un’altra meta è la Thailandia dove il costo della vita è nettamente inferiore all’occidente e dà possibilità che in Patria gli emigranti non potrebbero avere. Il 74% degli stranieri che vanno a viverci ritiene “eccellenti” i prezzi di beni e servizi, mentre l’85% è felice di quanto paga per la casa visto che gli affitti sono accessibilissimi. L’altra faccia della medaglia sono i milioni di poveri e la conseguente frattura sociale tra città e campagne che crea un “sentimento di instabilità”.
La Cina invece negli ultimi anni è diventata la meta più ambita se si punta ad occasioni di carriera e lavoro. Il Paese con un Pil in continua crescita e un bisogno di tecnologie innovative in effetti è in cerca di un numero crescente di immigrati laureati. Quasi un immigrato su cinque in Cina oggi raggiunge un reddito superiore ai 75 mila dollari all’anno, mentre tre su cinque ritengono più che sufficiente lo stipendio. Ovviamente il Paese non brilla per libertà e qualità della vita che sono il punto debole.
La Norvegia è l’altra destinazione per chi aspira a fare carriera e vuole rischiare meno, visto che con bassa demografia e Pil in crescita il Paese offre ottime possibilità di impiego. Il Paese scandinavo in effetti soddisfa quattro intervistati su cinque contenti per il rapporto tra lavoro e carriera.
L’Olanda invece è la Nazione in cui emigrare se si è alla ricerca solo del vivere bene. Il Paese dei Tulipani infatti è in testa a tutte le classifiche per il rapporto fra tempo libero e lavoro, ma ha anche la proporzione tra tempo libero e reddito più vantaggiosa al mondo. In Olanda infatti c’è una settimana lavorativa media di 29 ore, cioé meno di 6 al giorno per cinque giorni lavorativi su 7, e un reddito medio di 35mila euro annui.
Fonte: fanpage.it