Il 52ennne Frank Van Den Bleeken, condannato per stupri e omicidio, ha ottenuto dal Belgio l'eutanasia, ma ora altri detenuti hanno fatto la stessa richiesta.
Per sfuggire alle insopportabili sofferenze psicologiche che afferma di provare in carcere dove è detenuto da 30 anni, un uomo ha chiesto e ottenuto l’eutanasia dallo Stato belga. In attesa che la scelta del 52enne Frank Van Den Bleeken, assassino e torturatore di una diciannovenne, venga eseguita nei prossimi giorni con un’iniezione che cancellerà la condanna all’ergastolo per omicidio e stupri seriali, sono in molti ora a voler seguire il suo esempio. Almeno altri 15 detenuti sparsi in varie prigioni del Belgio infatti hanno chiesto la “dolce morte” allo Stato adducendo malattie fisiche o gravi depressioni. Una circostanza che ha sollevato un enorme dibattito nel Paese europeo sia a livello giuridico, che etico, sociale e politico. Sono in molti infatti a giudicare in maniera negativa la possibilità di concedere questa scelta ai detenuti che in questo modo sfuggirebbero alla condanna del carcere a vita.
L’eutanasia per i detenuti
Tra i contrari anche i familiari delle vittime di Frank Van Den Bleeken che accusano: “È una grazia, un premio, una liberazione che risparmierà la pena intera a chi l’ha meritata. Lui chiede una morte con dignità, quella che non ha concesso ad altri”. Il fatto è che in Belgio, anche se il codice penale non prevede la pena di morte per nessun reato, consente l’eutanasia a tutti i pazienti terminali e alle persone in preda a insopportabili sofferenze fisiche o psicologiche. Sofferenze e disturbi che gli psichiatri hanno certificato su Frank Van Den Bleeken dando il via libera alla richiesta.
Fonte: fanpage.it