giovedì 22 gennaio 2015

Sconcertante truffa all’assicurazione: uccidono un neonato dopo l’incidente

Un’operazione della Polizia di Stato e della Guardia di finanza di Cosenza ha portato alla scoperta di una serie di presunte truffe ad assicurazioni per falsi incidenti stradali. Gli investigatori hanno scoperto che in un caso gli indagati avrebbero ottenuto un risarcimento molto elevato provocando un incidente in cui è rimasta ferita una donna incinta e provocando, deliberatamente, secondo l’accusa, la morte del nascituro.
L’operazione denominata Medical Market è scattata nella notte, e coinvolge complessivamente 144 persone. l mandato di arresto è stato emesso nei confronti di G.S. di anni 54 medico di Corigliano, R.S. di anni 37, F.N. di anni 42 e Z.P. di anni 33 tutti e tre di Corigliano. Sono ritenuti gravemente indiziati del delitto di infanticidio. A tutti sono stati concessi i domiciliari. E’ stata altresì disposta la misura di presentazione alla Polizia Giudiziaria a carico di P.L. medico ortopedico di Corigliano e D.P.G., tecnico radiologo anche di Corigliano. Chiesta inoltre la sospensione dell’attività forense di un avvocato, B. F. di anni 45, di Corigliano, persona ritenuta responsabile di aver prodotto, con la complicità dei medici di cui sopra, falsa documentazione medica attestante patologie inesistenti, nonché ideatrice di incidenti stradali mai avvenuti.

L’ospedale di Corigliano era al centro della truffa;  alcuni medici rilasciavano certificazioni false al fine di trarre in inganno i medici legali delle compagnie assicurative. Inoltre  attraverso studi legali di Corigliano e Mesoraca, venivano rilasciate certificazioni mediche attestanti patologie invalidanti senza però che i presunti pazienti venissero sottoposti alle visite. Certificazioni rilasciate sul modulo in uso al reparto di Ortopedia dell’ospedale senza che però agli atti del nosocomio vi fosse traccia dei pazienti, delle visite o delle prenotazioni. E il radiologo, con la complicità del dottor G., allo scopo di provare le patologie invalidanti, attribuiva a pazienti sani, le radiografie di persone effettivamente affette da patologie che non avevano assolutamente alcun nesso con presunti incidenti stradali. E’ emersa inoltre la curiosa vicenda di un medico dell’ospedale di Corigliano il quale nonostante fosse in servizio, con tanto di cartellino timbrato, spesso si allontanava o non era per nulla presente nella struttura ospedaliera e talvolta era, come accertato dagli investigatori, a casa a guardare le partite di calcio.
Vari i capi di imputazione: dall’omicidio volontario al falso ideologico e materiale in atto pubblico, corruzione, peculato, frode e truffa ai danni dello Stato.

Fonte: net1news.org 



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