Foto a sinistra: Borgoratto Mormorolo, la cascina dove sono stati sequestrati 40 capi di bestiame tenuti in condizioni igieniche pessime
Blitz della Forestale in Oltrepo, portati via cani e bovini. Il letame in caso di pioggia si sparpagliava in tutto il vicinato e il titolare non aveva dichiarato lastre di eternit presenti da 30 anni
di Nicoletta Pisanu - ilgiorno.it
Borgoratto Mormorolo, 19 febbraio 2014 - Mucche la buio, ammassate in una stalla ricoperta di amianto. Cani senza microchip, allevati sul terreno fangoso. Ieri mattina, il blitz della Guardia Forestale di Zavattarello ha portato alla luce la dura situazione degli animali di un allevamento a Borgoratto Mormorolo. Gli agenti, guidati del comandante Arturo Gigliotti, sono intervenuti in seguito alle numerose segnalazioni riguardo alle cattive condizioni igieniche in cui versava la cascina.
Il gestore dell’allevamento finito nel mirino è già noto alle forze dell’ordine: è un 59enne del posto che negli anni scorsi era più volte finito nei guai per maltrattamento di animali. I bovini, destinati al macello, erano tenuti in una stalla priva di concimaia, troppo piccola per ospitare comodamente tutti gli esemplari.
Il letame veniva accumulato fuori dall’edificio e smaltito poco per volta, tanto che spesso in caso di pioggia gli escrementi finivano trasportati dalle acque nei fossi e sparsi intorno alle case vicine, con grande fastidio dei residenti che avvertivano la forte puzza e si ritrovavano vere e proprie cloache a cielo aperto fuori le loro case. Oltretutto, le mucche e i vitelli erano legati con catene, quando in luogo chiuso dovrebbero essere slegati.
Ventotto bovini sono stati sequestrati, l’Asl di Voghera si occuperà delle analisi per valutarne lo stato di salute. Molti di loro non sono certificati e sono privi di “passaporto” sanitario, non si sa da dove provengano e se siano sani. Dettagli importanti, visto che erano destinati al mercato alimentare. Anche i numerosi cani della cascina dovranno essere controllati. Molti cuccioli di poche settimane si aggiravano per l’aia e in mezzo alla strada, in mezzo al fango così come i segugi adulti. Una condizione che, secondo la normativa sul benessere degli animali, non è idonea. Invece per quanto riguarda l’amianto, la Forestale ha riscontrato che le lastre di eternit che ricoprivano la stalla non sono mai state denunciate al registro comunale, pur essendo lì da oltre trent’anni. L’allevatore ora rischia una sanzione anche per questo motivo. In totale, potrebbe essere destinatario di multe da diverse migliaia di euro, le contestazioni saranno formalizzate in seguito ai risultati degli esami veterinari sugli animali.
Ventotto bovini sono stati sequestrati, l’Asl di Voghera si occuperà delle analisi per valutarne lo stato di salute. Molti di loro non sono certificati e sono privi di “passaporto” sanitario, non si sa da dove provengano e se siano sani. Dettagli importanti, visto che erano destinati al mercato alimentare. Anche i numerosi cani della cascina dovranno essere controllati. Molti cuccioli di poche settimane si aggiravano per l’aia e in mezzo alla strada, in mezzo al fango così come i segugi adulti. Una condizione che, secondo la normativa sul benessere degli animali, non è idonea. Invece per quanto riguarda l’amianto, la Forestale ha riscontrato che le lastre di eternit che ricoprivano la stalla non sono mai state denunciate al registro comunale, pur essendo lì da oltre trent’anni. L’allevatore ora rischia una sanzione anche per questo motivo. In totale, potrebbe essere destinatario di multe da diverse migliaia di euro, le contestazioni saranno formalizzate in seguito ai risultati degli esami veterinari sugli animali.
Fonte: ilgiorno.it