lunedì 17 febbraio 2014

Per 5 milioni di italiani la salute è diventata un lusso

Ha suscitato scalpore e indignazione il caso della 18enne morta per aver trascurato un ascesso, che gli ha provocato una grave e fatale infezione. Un triste, quanto ANNUNCIATO epilogo, visto che addirittura 1 famiglia su 3 non ha la possibilità economica di portare il proprio figlio dal dentista. E per un tragico caso venuto a galla, possiamo stare sicuri che ce ne sono decine e decine non noti alle cronache: LA SALUTE è DIVENTATA UN LUSSO PER ALMENO 5 MILIONI DI ITALIANI, forse anche di più se consideriamo che oltre 4 milioni di italiani vivono in una situazione di indigenza, mentre molte altre riescono a sopravvivere e coprire le spese a stento, e sicuramente non possono permettersi cure costose.

Alessandro Raffa per nocensura.com

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Di seguito l'articolo de lindipendenza.com
di FRANCO CAGLIANI
Ma non ci hanno sempre raccontato che la sanità è gratis per tutti? Invece, si scopre che la salute è ormai un lusso per cinque milioni di italiani, costretti il più delle volte a pagarla due volte, con le tasse (per un servizio che non ricevono) con i ticket o con la parcella delle strutture private (per riuscire a fare gli esami con una certa celerità.
Cure e farmaci troppo cari, portano quasi il 7% della popolazione a spendere, come conseguenza, poco o nulla per la propria salute. E’ quanto emerge dal primo Rapporto sulla poverta’ sanitaria e sulla donazione dei farmaci in Italia della Fondazione banco farmaceutico (Fbf), che ha utilizzato informazioni provenienti dalla ‘Giornata di raccolta del farmaco’ annuale (Grf), dalle donazioni delle aziende farmaceutiche e dai sistemi di monitoraggio degli oltre 1.500 enti caritativi che fanno parte della rete servita dal Banco. Nel periodo dal 2007 al 2012 la poverta’ assoluta in Italia e’ cresciuta di circa il 60%, arrivando a interessare il 6,8% della popolazione, quasi cinque milioni di persone. Nelle famiglie ‘povere’ si spendono in media per la sanita’ 16,34 euro al mese (pari a circa il 2% dell’intero budget familiare), rispetto ai 92,45 di media delle famiglie italiane (3,7% del budget).
“Tra il 2007 e il 2013 la Fbf ha incrementato la raccolta di farmaci del 241%. I farmaci donati nell’ultimo anno sono stati 1.162.859″, si legge nel testo. Questo aumento e’ dovuto da un lato alla crescita delle donazioni durante la Grf (+23%), dall’altro al boom delle donazioni aziendali (+1345%). Il trend di forte crescita della poverta’ ha pero’ aumentato la forbice tra bisogno e capacita’ di risposta attraverso le donazioni. Se nel 2007 la giornata riusciva a coprire quasi il 55% delle richieste, nel 2013 siamo scesi al 43,2%. Il picco di capacita’ di risposta e’ stato raggiunto nel 2011 (65,1%). Dal punto di vista economico, la Fondazione ha distribuito nel 2013 farmaci per oltre otto milioni di euro, rispetto ai 2,1 milioni di euro del 2007. Il 75% di questo valore e’ oggi garantito dalle aziende (era il 15% nel 2007). Per quanto riguarda le tipologie di farmaci donati, i piu’ diffusi sono quelli contro l’acidita’ (11,5%), gli analgesici (11,2%), gli antiinfiammatori (7,7%), i preparati per la tosse (6,8%) e i farmaci contro i dolori articolari e muscolari (5,8%)”. Nel corso del 2013, 24 aziende hanno effettuato 274 donazioni, per un totale di oltre 812 mila confezioni. La propensione al dono e’ crescente nel tempo e potrebbe essere incentivata rimuovendo taluni vincoli normativi e burocratici che ancora rendono complesso il sistema. Hanno aderito alla Grf 3.366 farmacie, con un tasso di adesione piu’ consistente al Nord (28% circa), rispetto a una media nazionale del 18,7%. Complessivamente sono state raccolte oltre 350 mila confezioni, di cui quasi una su tre in Lombardia.
Fonte: lindipendenza.com

Tratto da: nocensura.com
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