sabato 22 febbraio 2014

L'UE ha lucrato sulla crisi greca, dove è catastrofe sanitaria

DRAGHI FESTEGGIA 437 MILIONI DI EURO LUCRATI SUI BOND DELLA GRECIA, OXFORD E CAMBRIDGE DENUNCIANO CATASTROFE SANITARIA


"In Grecia si assiste a un peggioramento della profonda crisi sanitaria del sistema pubblico di assistenza e cura, causato dai continui tagli al bilancio sanitario: tra il 2009 e il 2011 il budget per gli ospedali pubblici e' stato ridotto del 25%". E' quanto evidenzia un nuovo studio pubblicato su 'Lancet' firmato da studiosi dell'Universita' di Oxford, Cambridge e dalla London School of Hygiene and Tropical Medicine. Secondo i ricercatori all'origine del fenomeno ci "sono gli effetti nocivi dell'austerita' che sta vivendo il Paese - avverte la ricerca - una situazione che ha acuito l'incapacita' dei pazienti di accedere al sistema sanitario e ha inciso pericolosamente sull'aumento dell'incidenza di malattie infettive. Ma a preoccupare e' anche il deterioramento globale della salute mentale della popolazione". Un dato molto significativo e tragico - ricorda lo studio - e' l'impennata dei suicidi, aumentati del 45% tra il 2007 e il 2011.

Gli autori hanno scoperto che la Grecia e' il Paese Ue che ha tagliato di piu' in sanita' e oggi la sua spesa pubblica in servizi per la salute e' inferiore a tutti gli altri membri dell'Unione Europea prima del 2004. Il rapido aumento della disoccupazione verificatosi nel 2009 ha avuto effetti disastrosi - stima la ricerca - su circa 800 mila cittadini, che non hanno piu' avuto la possibilita' della copertura sanitaria e la possibilita' cosi' di accedere ai servizi sanitari. Lo studio evidenzia come l'incidenza di alcune malattie infettive "sia aumenta negli anni 'caldi' della crisi: l'infezione da Hiv tra i tossicodipendenti e' cresciuta di 10 volte tra il 2009 e il 2012 - riporta l'analisi - la tubercolosi, sempre tra questi soggetti, e' raddoppiata nel 2013; il tasso di depressi nella popolazione e' aumentato di 2,5 volte tra il 2008 e il 2011. Infine, la mortalita' infantile ha avuto un picco (+43%) tra il 2008 e il 2010".
Secondo David Stuckler, co-autore del lavoro, "il costo dell'austerita' imposta alla Grecia per non uscire dall'Ue e' stato sostenuto principalmente dai cittadini, che sono stati colpiti in maniera devastante dai tagli al settore sanitario. La speranza e' che questo lavoro possa suggerire scelte diverse alla politica e aiutare a dare risposte immediate alla popolazione. Ci sono altri Paesi che hanno superato gravi crisi finanziarie, come l'Islanda e la Finlandia - conclude l'esperto - e questi Stati hanno puntato sul welfare per ripartire. Una possibilita' che anche la Grecia dovrebbe iniziare a valutare".


Fonte: ilnord.it
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