martedì 18 febbraio 2014

Le peggiori multinazionali del mondo


McDONALDS-RISTORAZIONE I dipendenti sono sottopagati. Gli animali che forniscono la carne degli hamburger sono costretti a continue gravidanze e vengono imbottiti di antibiotici e farmaci. L’intera “politica pubblicitaria” della multinazionale mira a coinvolgere e convincere i bambini (con regali, promozioni e gadgets)e ovviamente, quando il bambino rompe i coglioni perché vuole andare da McDonald’s, ci va tutta la famiglia. Tre piccioni con un cheesburger.La campagna contro questa multinazionale dura ormai da più di una decina d’anni. La McDonald’s è finita più volte sotto processo. Ha pagato diversi milioni di dollari di risarcimento danni ai consumatori.Negli ultimi sei mesi il fatturato è sceso del 13%.


NESTLE’-ALIMENTARI La campagna di boicottaggio della Nestlé è nata soprattutto dalla politica della società nella vendita del latte in polvere (qui l’azienda controlla più del % del mercato mondiale). La multinazionale avrebbe provocato la morte di 1,5 milioni di bambini per malnutrizione. La Nestlè incoraggia e pubblicizza l’alimentazione dal biberon fornendo informazioni distorte sull’opportunità dell’allattamento artificiale e dando campioni gratuiti di latte agli ospedali (in particolare negli ospedali del Terzo mondo), o “dimenticando” di riscuotere i pagamenti.Oltre a questo la Nestlè è considerata una delle multinazionali più potenti e più pericolose del mondo. E’ criticata per frodi e illeciti finanziari, abusi di potere, inciuci politici, appoggio e sostegno di regimi dittatoriali. Ultimamente è stata presa di mira per l’utilizzo di organismi geneticamente modificati nella pasta (Buitoni), nei latticini, dolci e merendine.Intere aree di foresta vengono distrutte per far posto alle sue piantagioni di cacao e di caffè, dove si utilizzano pesticidi molto pericolosi (alcuni proibiti nei paesi industrializzati).Ecco una lista completa dei marchi di proprietà Nestlè:Acque minerali e Bevande: Claudia, Giara, Giulia, Levissima, Limpia, Lora Recoaro, Panna, Pejo, Perrier, Pra Castello, San Bernardo, San Pellegrino, Sandalia, Tione, Ulmeta, Vera, Acqua Brillante Recoaro, Batik, Beltè, Chinò, Gingerino Recoaro, Mirage, Nestea, One-o-one, San Pellegrino, Sanbitter.Dolci, gelati, merendine: Le ore liete, Cheerios, Chocapic, Fibre 1, Fitness, Kix, Nesquik, Trio, Kit Kat, Lion, Motta, Alemagna, Baci, Cioccoblocco, Galak, Perugina, Smarties, Antica Gelateria del CorsoCacao, caffè e derivati: Cacao Perugina, Nescafè, Malto Kneipp, Orzoro.Carne e pesce: Vismara, Mare fresco, Surgela,Frutta e Latticini e yogurt: Formaggi Mio, Fruit joy, Fruttolo, Lc1.Olio e derivati: Sasso, Sassonaise, Maggi.


CHIQUITA-ALIMENTARI
E’ coinvolta in tutto. Intrighi internazionali, scioperi repressi nel sangue, corruzione, scandali e colpi di stato. Utilizza massicce quantità di pesticidi, erbicidi e insetticidi. Approfitta della sua posizione di potere per imporre prezzi molto bassi delle aziende agricole da cui si rifornisce.Nel 1994 il sindacato SITRAP ha denunciato l’esistenza di squadre armate all’interno delle piantagioni in Centro America e in Ecuador. I lavoratori sono sottopagati, senza alcuna assistenza medica. Le attività sindacali sono represse talvolta con la forza.

Unilever-says-that-Marketing-has-to-become-a-noble-business-again-2

 UNILIVER-ALIMENTARI E CHIMICA
Molte associazioni animaliste come Animal Aid hanno lanciato una campagna contro la Unilever per lo sfruttamento degli animali durante gli esperimenti.E’ boicottata anche per i salari e le condizioni di lavoro nelle sue piantagioni in India (dove possiede il 98% del mercato del tè).La Unilever controlla i marchi: Lipton Ice Tea, Coccolino, Bio presto, Omo, Surf, Svelto,Cif, Lysoform, Vim, Algida, Carte d’Or, Eldorado, Magnum, Solero, Sorbetteria di Ranieri, Findus, Genepesca, Igloo, Mikana, Vive la vie, Calvè, Mayò, Top-down, Foglia d’oro, Gradina, Maya, Rama, Bertolli, Dante, Rocca dell’uliveto, San Giorgio, Friol, Axe, Clear, Denim, Dimension, Durban’s, Mentadent, Pepsodent, Rexona,


Fonte: mediterre.net
Tratto da: ilfattaccio.org

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