Una società svedese ha impiantato ai suoi dipendenti un microchip nella mano, consente loro di utilizzare fotocopiatrice, porte di sicurezza e anche pagare per il pranzo.
L’intenzione dell’azienda è impiantarlo a tutti i propri 700 dipendenti del proprio ufficio hi-tech di Stoccolma, nella parte posteriore delle loro mani.
I chip utilizzano l’identificazione a radiofrequenza (RFID) e sono delle stesse dimensioni di un chicco di riso.
Contengono informazioni di sicurezza personali che possono essere trasmesse su brevi distanze ad appositi ricevitori che poi attivano l’oggetto da utilizzare.
I Chip RFID si possono già trovare in carte ‘contactless’ – incluso il sistema Oyster che è utilizzato da oltre 10 milioni di persone per pagare il trasporto pubblico a Londra.
Sono simili ai chip impiantati negli animali domestici.
Chiunque si faccia impiantare volontariamente un chip con le proprie informazioni personali, è un demente. Per tutta una serie di motivi, non ultimo, che le ‘informazioni personali’ possono essere lette, un domani – ma forse anche oggi – da un governo non proprio democratico, al tuo passaggio in qualsiasi punto con un ‘rivelatore’.
Già oggi, la ‘tracciabilità dell’essere umano’ funziona piuttosto bene, con il cattivo utilizzo dei social network e degli smartphone, un chip sarebbe l’ideale per uno Stato di Polizia.
Hannes Sjoblad, responsabile tecnologico del gruppo svedese BioNyfiken, che ha impiantato il chip nei lavoratori di Epicenter, ha detto al Times : “Dobbiamo già interagire con la tecnologia per tutto il tempo. Oggi è un po’ noioso – abbiamo bisogno di codici pin e password – non sarebbe più facile farlo, toccando solo con la mano?”.
Si, sarebbe più facile. Ma sarebbe più facile anche essere alla mercè di gente come Sjobald e dei governi che rappresentano.
E’ con la ‘semplicità’, non con l’obbligo che vi impianteranno un chip. Così come hanno fatto con FB: le informazioni che vogliono le date liberamente e allegramente. Come fessi.
Fonte: voxnews.info