sabato 8 febbraio 2014

L’ospedale abbandonato con i termosifoni accesi

Strutture in completo abbandono e ormai decrepite, ma con i termosifoni accesi. Tutto a spese nostre. E poi escrementi e carcasse di animali nei corridoi.
Interi padiglioni di quello che era un ospedale vuoti. Solo pochi dipartimenti di medicina ancora frequentati dai pazienti.
E’ l’ospedale Forlanini di Roma, raccontato nel ‘Tour della sanità malata’ organizzato dal consigliere regionale del Lazio Fabrizio Santori, e giunto così alla 15esima tappa. “Il 90% delle strutture del Forlanini non è attivo, alcune aree ormai sono completamente inagibili per colpa di anni di degrado e abbandono”,
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“Una signora mi ha contattato inviperita perché non aveva denaro sufficiente per pagare la seconda rata dell’IMU sulla casa ereditata – prosegue De Chirico – Un’altra mantiene con la pensione minima il figlio e la nipotina, che ha perso la mamma l’anno scorso, e tra un po’ andranno a vivere tutti e tre sotto a un ponte perché chi li ospita dovrà mandarli via. Cosa possiamo dire a gente che vede assegnate case popolari ai rom? I soldi per loro si trovano sempre!” C’è chi vorrebbe adibire le caserme dismesse all’accoglienza e l’assessore Majorino sta già facendo esperimenti di nuove forme di ospitalità presso la scuola Manara di via Fratelli Zoia, a Quinto Romano. “I profughi siriani sono arrivati in una notte di ottobre senza che nessuno avesse avvisato i residenti e tantomeno il Consiglio di Zona 7, alla faccia della partecipazione e del decentramento sbandierati ai quattro venti”.
“Il Comune manda ai giornali comunicati in cui dichiara che i residenti hanno accolto con grande cuore i 1.800 ospiti alternatisi, quando in realtà ci sono petizioni e raccolte firme per chiedere di destinare la scuola – chiusa due anni fa perché inagibile e sistemata in fretta e furia per l’occorrenza – a centro polifunzionale, indispensabile in un quartiere densamente popolato da anziani, che da quando ha visto chiudere il circolo ARCI è rimasto sprovvisto di qualsiasi attività ricreativa – conclude De Chirico – La priorità deve essere data ai bisogni dei milanesi”.
Fonte: (Qui)

Tratto da: piovegovernoladro.altervista.org

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