mercoledì 12 febbraio 2014

Niente chemio, e l’oncologo salva la moglie dal cancro

Sidney Winawer, oncologo di fama planetaria, dirige il laboratorio di ricerca sul cancro al Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di NewYork, uno dei centri più importanti del mondo. Per decenni ha praticato la chemioterapia a tutti i pazienti, metà dei quali però sono deceduti. Un giorno, la diagnosi è toccata a sua moglie, Joanna. Ben consapevole gravi dei danni collaterali della terapia chimica, e per nulla convinto della sua efficacia, il professor Winawer non ha sottoposto la consorte né alla “chemio” né alla radioterapia.
E, sorpresa: l’ha guarita. Come? Il luminare newyorkese si è affidato alla somatostatina, quella del controverso medico italiano Luigi Di Bella, accusato di suscitare speranze illusorie. Ma l’illusione peggiore è quella della chemioterapia, come lo stesso Winawer ha sostenuto nel libro “Dolce è la tua voce”, pubblicato da “Positive Press” nel 1998. 

«Secondo la stragrande maggioranza delle teorie mediche, ci si ammala di cancro per una insufficienza del sistema immunitario», scrive il blog “Informare x Rexistere ( http://www.informarexresistere.fr/2011/10/26/famoso-oncologo-americano-di-fama-mondiale-rifiuta-la-chemioterapia-per-la-moglie-malata-di-tumore-e-guarisce/#axzz23szJz4Vu ) ”, che riporta la notizia della “miracolosa” guarigione della signora Winawer. «La chemioterapia riduce le masse tumorali di dimensione, ma al prezzo di distruggere completamente il midollo e le difese immunitarie dell’organismo, col risultato che quest’ultimo rimarrà debilitato ed esposto ad ammalarsi di nuovo, per anni o anche per il resto della vita ». Per dare un’idea di quanto siano tossici questi veleni, il blog prende spunto dalla stessa documentazione farmaceutica allegata ai più diffusi farmaci anti-cancro : «Pensate che basterebbe solo aumentare di poco le dosi di una sola “seduta” di chemioterapia per uccidere un cane, nel 100% dei casi». L’animale morirebbe per avvelenamento nel giro di pochi giorni: «Potete controllare voi stessi, dato che la tossicologia è pubblica». 

Inoltre, per smaltire questi farmaci occorrono mesi: molto di più della durata di ogni ciclo terapeutico. Per cui, quando si torna in ospedale per il ciclo seguente, l’organismo non ha ancora smaltito le tossine accumulate. «Molto spesso – continua il blog – il cancro ritorna negli anni successivi, dopo una cura di chemioterapia». Questo non è dovuto a una particolare “predisposizione” del paziente, «ma al fatto che le difese immunitarie sono ormai distrutte, quindi l’organismo è completamente indifeso ed è logico che venga aggredito nuovamente». Per dirla col professor Winawer, la chemioterapia non è mai la soluzione definitiva del problema, poichè spesso la malattia si ripresenta dopo anni, con maggiore violenza . La soluzione? «Il cancro <http> deve essere vinto potenziando il sistema immunitario». 

Per molti tipi di tumore , il sistema immunitario ha una “memoria”, esattamente come per le malattie esantematiche (morbillo, varicella, rosolia). Se il tumore viene vinto dall’organismo stesso, piuttosto che represso dai farmaci, è molto più difficile che si ripresenti in seguito. A riprova, il blog cita recenti studi che dimostrano l’inefficacia della chemioterapia – mai davvero risolutiva – nonché i poco entusiasmanti retroscena legati al business infinito delle multinazionali farmaceutiche. «La ricerca non ha fatto passi da gigante come tutti pensano, ma, al contrario, la gente si ammala e muore più che nei decenni scorsi», sostiene “Informare x Rexistere”. «Con i metodi di cura attuali, il 90% degli ammalati non sopravvive più di 10 anni al cancro ». 

Fonte: libreidee.org 

Tratto da: terrarealtime.blogspot.it

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