Fonte: FINANCIAL TIMES
Un alleato di Vladimir Putin ha accusato gli Stati Uniti e l’”oligarchia finanziaria globale” di aver organizzato il rovesciamento violento del potere in Ucraina per “distruggere” la Russia, loro oppositore geopolitico. Vladimir Jakunin, ex-diplomatico e direttore delle Ferrovie Russe, il monopolio delle Ferrovie dello Stato, ha sostenuto che gli Stati Uniti hanno da decenni intenzione di separare l’Ucraina dalla Russia e sottoporla all’occidente. “Assistiamo al grande gioco geopolitico il cui obiettivo è la distruzione della Russia quale avversario geopolitico degli Stati Uniti e dell’oligarchia finanziaria globale“, ha affermato Jakunin in un’intervista. “Un’analisi della CIA… descrive tre possibili scenari per la situazione geopolitica. Lo scenario più accettabile è quello in cui viene creato un certo governo mondiale, e la realizzazione di tale piano è in linea con il concetto di dominio globale adottato dagli Stati Uniti. L’abbiamo visto in Iraq, Afghanistan, Jugoslavia e Nord Africa. Oggi i limiti di questa dottrina arrivano in Ucraina.”
Le osservazioni di Jakunin offrono un’idea della mentalità dei sostenitori della linea dura vicini a Putin, mentre il Cremlino reagisce al rovesciamento di Viktor Janukovich, il presidente ucraino pro-Mosca. I suoi commenti rivelano che parte della dirigenza della sicurezza di Putin è ancora scottata dal crollo dell’Unione Sovietica, un evento che Putin ha definito la più grande catastrofe geopolitica del 20° secolo, e teme che la recente rivoluzione in Ucraina miri a trascinare la repubblica ex-sovietica nell’UE e nella NATO. Jakunin si era detto speranzoso verso l’appello di Putin del fine settimana per l’approvazione da parte del Consiglio della Federazione, la camera alta del parlamento, del dispiegamento di truppe russe in Ucraina, dando ai capi occidentali “una doccia fredda”. Questo, ha aggiunto, dovrebbe farli indietreggiare dal sostenere i “combattenti” che, secondo lui, avevano scatenato la sparatoria in piazza Maidan a Kiev, causando decine di morti e che accusa di essere responsabili dell’estromissione di Viktor Janukovich. L’occidente deve ora contribuire a garantire elezioni democratiche in Ucraina per creare “legittimi organi di potere senza la presenza di uomini armati e di fascisti“. Tuttavia, ha aggiunto che il 25 maggio, data fissata per le elezioni presidenziali, è troppo vicino per garantire un vero processo democratico. “Il sangue sull’asfalto non è ancora nemmeno asciutto,” ha detto. “Sarebbe bello se questa doccia fredda che Putin ha fatto ai capi occidentali, intendo i politici statunitensi, avesse effetto e faccia capire che non è decente sporcare con gli stivali la casa di qualcun altro“.
Le osservazioni di Jakunin offrono un’idea della mentalità dei sostenitori della linea dura vicini a Putin, mentre il Cremlino reagisce al rovesciamento di Viktor Janukovich, il presidente ucraino pro-Mosca. I suoi commenti rivelano che parte della dirigenza della sicurezza di Putin è ancora scottata dal crollo dell’Unione Sovietica, un evento che Putin ha definito la più grande catastrofe geopolitica del 20° secolo, e teme che la recente rivoluzione in Ucraina miri a trascinare la repubblica ex-sovietica nell’UE e nella NATO. Jakunin si era detto speranzoso verso l’appello di Putin del fine settimana per l’approvazione da parte del Consiglio della Federazione, la camera alta del parlamento, del dispiegamento di truppe russe in Ucraina, dando ai capi occidentali “una doccia fredda”. Questo, ha aggiunto, dovrebbe farli indietreggiare dal sostenere i “combattenti” che, secondo lui, avevano scatenato la sparatoria in piazza Maidan a Kiev, causando decine di morti e che accusa di essere responsabili dell’estromissione di Viktor Janukovich. L’occidente deve ora contribuire a garantire elezioni democratiche in Ucraina per creare “legittimi organi di potere senza la presenza di uomini armati e di fascisti“. Tuttavia, ha aggiunto che il 25 maggio, data fissata per le elezioni presidenziali, è troppo vicino per garantire un vero processo democratico. “Il sangue sull’asfalto non è ancora nemmeno asciutto,” ha detto. “Sarebbe bello se questa doccia fredda che Putin ha fatto ai capi occidentali, intendo i politici statunitensi, avesse effetto e faccia capire che non è decente sporcare con gli stivali la casa di qualcun altro“.
Jakunin ha detto che l’occidente ha sempre rinnegato le rassicurazioni verso Mosca, del 1991, di non aver alcuna intenzione di circondarla ampliando la NATO ai Paesi confinanti con la Russia. Dal crollo dell’Unione Sovietica, i tre Stati baltici hanno aderito all’alleanza così come i Paesi dell’Europa orientale, tra cui Polonia, Bulgaria, Ungheria e Romania, la maggior parte dei quali facevano parte una volta del Patto di Varsavia. “Se si guarda oggettivamente, (l’ex-cancelliere tedesco Helmut) Kohl giurò al (leader sovietico Mikhail) Gorbaciov che l’uscita delle truppe sovietiche dalla Germania non comportava l’avvicinarsi della NATO ai confini della Russia. Ma in realtà tutto ciò che è accaduto è stato l’esatto contrario. “Oggi ho sentito che la NATO intende raddoppiare il contingente di caccia che pattuglia il territorio degli Stati baltici. Mi sembra abbastanza comico (ma) difatti è patetico e disgustoso”. Washington ancora combatte battaglie da guerra fredda volte a frantumare e castrare la Russia. “Zbigniew Brzezinski (l’ex consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti) ha scritto nel 1996 che con l’Ucraina la Russia è una grande potenza e senza di essa non lo è, e non è una nuova idea (negli Stati Uniti). Più di 40 anni fa, quando gli Stati Uniti idearono piani per la distruzione dell’Unione Sovietica, documenti della CIA dicevano che ciò doveva essere accompagnato dalla separazione dell’Ucraina dalla Russia. Da qualche parte sugli scaffali dei capi della CIA vi sono dossier con questi progetti, che attivano ogni tre anni.“
Definendo qualsiasi minaccia di sanzioni “secondaria”, ha detto che la decisione di Putin di chiedere l’approvazione parlamentare del dispiegamento di truppe russe in Ucraina è “assolutamente corretta”. “Da un lato ha creato un equilibrio mostrando al mondo che la Russia non lascia i popoli in difficoltà preda di ladri folli e (in stato di) anarchia, quando praticamente non esistono autorità. D’altra parte, conta assolutamente su ciò quale serio fattore di contenimento di simili idioti. Qui parliamo di persone che hanno avuto una civiltà da quando i popoli scrivono libri di storia”, ha detto riferendosi ai legami tra Rus’ di Kiev, apparsa oltre 1000 anni fa, e lo Stato russo moderno. “La Russia non poteva non reagire. Il presidente non poteva non reagire. I suoi non glielo avrebbero perdonato, per non parlare dell’Ucraina“.
Fonte: Sons of Malcolm
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
Tratto da: informarexresistere.fr