Popolo greco
furioso nelle strade di Atene. Ispettori troika sono stati costretti a
uscire da Ministero Finanze attraverso uscita di emergenza.
Proprio qualche ora prima, il primo ministro greco Antonis Samaras aveva
affermato con convinzione che la Grecia non è in guerra con gli
istituti internazionali che stanno dettando le regole al paese, ovvero
Unione europea,Bce e Fondo Monetario Internazionale.
D'altronde,
attaccato alla sua poltrona di premier, è difficile pensare che Samaras
abbia compiuto personalmente qualche sacrificio: appartiene, lui come
altri premier europei, all'esercito di soldatini capitanati dal generale
Troika che, ricorrendo più alla logica del bastone che non a quella
della carota, continua a imporre la sua sovranità fatta di austerity e
tagli al personale.
Quello che
davvero la Grecia pensa della sua situazione e soprattutto della troika
lo si è visto per l'ennesima volta nelle proteste anti-austerity che si
sono svolte ieri ad Atene, con gli abitanti della città che hanno
impedito al alcuni alti funzionari di lasciare la sede del Ministero
delle Finanze.
"Prendete il
vostro bailout e andate via di qui", hanno urlato con rabbia i
manifestanti. Altissima la tensione: solo per fare un esempio, il
responsabile della missione dell'Fmi in Grecia, Poul Thomsen, è stato
colpito da una raffica di monetine lanciateda un uomo. Gli ispettori, a
fine giornata, sono stati costretti inoltre a lasciare la sede del
Ministero attraverso l'uscita di emergenza.
La stessa
austerity denunciata dall'ex cancelliere tedesco Gerad Schroder ha
colpito duramente la Grecia, che vive il suo sesto anno di recessione,
che fa fronte a un tasso di disoccupazione attorno al 30%, e che è un
paese straziato da livelli di povertà crescenti e con una perdita del
40% del reddito disponibile della popolazione, da quando la crisi è
iniziata.
Fonte: wallstreetitalia.com
Tratto da: terrarealtime.blogspot.it