lunedì 18 novembre 2013

Quando Jean-Marie Le Pen: parlò di mondialismo



lepenArras, 2009, il più bel discorso di un uomo politico dal dopo-guerra a oggi:
La crisi è figlia naturale del Mondialismo, ideologia idolatrante la Mondializzazione invece di controllarla quand’era possibile. Gli apprendisti stregoni che hanno il progetto di distruggere le Nazioni per costruire il sogno malsano del villaggio globale, l’utopia di un mondo egualitario, ma badate bene un mondo dove ci sarebbero persone più uguali delle altre, senza differenze di razze, ma dove ci sarebbe qualcuno che avrebbe il diritto di mantenere la propria integrità, nel momento in cui invece altri sarebbero vivamente incoraggiati a meticciarsi, senza differenze di sesso, nè di religione, né certamente di opinione, tutto sarebbe compreso e sottoposto alla legge sotto la minaccia di sanzioni penali, di credere alla vulgata anti-razzista e di sottomettersi al pensiero unico.
Questi apprendisti stregoni, hanno condotto il Mondo attuale alla rovina, i popoli alla miseria, e forse un domani alla guerra. L’Unione Europea, per quanto ci riguarda, è stata uno dei vettori della catastrofe, sacrificando all’illusione che unendo le debolezze e collettivizzando i popoli d’Europa, si arriverebbe a creare uno stato oligarchico sul modello americano senza vedere, o alcuni sperando nella distruzione della Nazione, la soppressione delle frontiere, la perdita della nostra sovranità politica, militare e monetaria, rompendo le ricchezze nazionali e monetarie.
La vertigine della decadenza si è impadronita delle loro menti e sopra di loro da chi li governa, élite corrotte e dominate dalla dittatura del pensiero unico. Nello stesso tempo si distruggevano i grandi servizi pubblici, sotto la pressione esterna o la sovversione interna, le forze armate, l’educazione nazionale, la moralità pubblica e privata, si degravadano sotto l’impatto dei mezzi moderni di comunicazione di massa che sono la televisione e internet.
Si vogliono distruggere le nostre tradizioni locali, culturali, culinarie, il nostro modo di vivere, per meglio prepararci al grande meticciamento internazionalista al fine di renderci identici in ogni punto del globo e soddisfarci con degli stardard di consumazione forniti dal nuovo ordine mondiale. La pura e semplice politica di soppressione delle nostre frontiere fisiche,commerciali, migratorie, sanitarie e internazionali, questa politica di soppressione delle nostre frontiere, questa politica di integrazione mondiale della Francia, non è mica caduta dal cielo: è stata l’Europa che l’ha messa in opera, è l’Unione Europea! È per questo motivo che noi la chiamiamo EuroMondialista. Questa politica che ha fatto le prove della propria negatività della propria pericolosità, i Francesi l’hanno rifiutata il 29 marzo del 2005, dicendo massicciamente NO al referendum sulla Costituzione Europea , nel momento in cui la stragrande maggioranza dei politicanti francesi invitavano contro di noi a votare si.
La società dei consumi e dei servizi è esplosa, la ricerca di nuovi mercati ha spinto alla mondializzazione delle economie, che si è accelerata sotto la spinta delle Multinazionali. Si dovevano allora diminuire le frontiere economiche per aumentare la soddisfazione dei bisogni per abbruttire i popoli con la pubblicità e con il livellamento verso il basso dei servizi esclusivi, degli speculatori internazionali. La classe politica ha difeso e promosso questa Europa-Mondo, esposta ai venti del dumping monetario, fiscale, sociale dei paesi a basto costo del lavoro.
La fondazione di questa Europa passa dunque dall’adozione di una Costituzione o della revisione del Trattato di Lisbona. Un progetto che, chiaramente, smantella quel poco che resta alle Nazioni per consegnare i popoli e le loro ricchezze nelle mani del Nuovo Ordine Mondiale. SI, signore e signori noi subiamo la dittatura internazionale dei Consumi, subiamo il governo globale dell’ iper-classe mondiale, questa nuova classe dirigente trans-nazionale.

Fonte: imolaoggi.it 


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