Montano le polemiche sul Tisa, l'accordo negoziato in gran segreto che mira a privatizzare l'acqua e delocalizzare la sanità
da Wall Street Italia
Dopo il TTIP, un altro trattato commerciale di cui stanno discutendo a porte chiuse i leader mondiali rischia di favorire gli Stati Uniti e le multinazionali. Si chiama Tisa, Trade in Services Agreement e ha come obiettivo principale la liberalizzazione dei servizi, in testa la privatizzazione dell'acqua e la delocalizzazione della sanità.
I paesi coinvolti nei negoziati sono tutti i membri dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), ovvero la maggior parte dei membri dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), più otto paesi in via di sviluppo. L'accordo proposto mira a liberalizzare praticamente tutti gli scambi di servizi, tra cui in costruzione, i servizi finanziari, i servizi pubblici e di business e servizi professionali.
L’appuntamento è fissato per il 9 febbraio a Ginevra. E’ allora che, stando al sito di Public Services International, PSI, sindacato internazionale, dovrebbero incontrarsi in gran segreto i rappresentanti dei 48 stati coinvolti nella negoziazione di in pratica un accordo di liberalizzazione dei servizi, che ha già sollevato molte critiche.
"I 48 paesi che partecipano alla trattativa TISA sembrano interessati a utilizzare gli accordi commerciali per legare paesi ad un’agenda di liberalizzazione e deregolamentazione estreme per garantire profitti aziendali a scapito dei lavoratori, gli agricoltori, gli utenti dei servizi e l'ambiente". In poche parole: a spese delle personedi legge sul sito di Public Services International, PSI, sindacato internazionale.
"Crediamo che questo accordo di fatto porti a un trasferimento di servizi pubblici nelle mani di società private e straniere motivati solo dal profitto" ha sottolineato Rosa Pavanelli, leader di Public Services International, aggiungendo che "Se i governi sono così sicuri che stanno lavorando nell'interesse delle persone che rappresentano, perché fanno continuano a condurre questi negoziati segreti e non democratici? E' inaccettabile che i nostri governi ci escludano dalla discussione delle leggi e politiche che avranno un impatto la giustizia sociale ed economica".
Sul sito Avaaz org intanto è partita la petizione online per protestare contro le modalità adottate per i negoziati. Finora sono state raccolte oltre 300 mila firme. "L'accordo (TISA), attualmente in fase di negoziazione a porte chiuse, potrebbe favorire la privatizzazione delle nostre risorse idriche e del sistema sanitario, facilitare il trasferimento dei dati bancari europei negli Stati Uniti e l'introduzioni di corti private non democratiche. Chiediamo la fine dei negoziati segreti sul TISA e la pubblicazione del mandato negoziale dell'UE" si legge sui sito.